Sembra che ormai sia solo questione di tempo: Carmelo Anthony vestirà la maglia degli Houston Rockets nella prossima stagione. Secondo quanto riportato da Shams Charania di Yahoo Sports, Melo avrebbe manifestato definitivamente la sua decisione di giocare con Paul e Harden e renderà l’accordo ufficiale quando sarà di ritorno dal viaggio organizzato con la NBPA in Africa.
Anthony è stato scambiato dagli Oklahoma City Thunder, dove ha militato nella scorsa stagione, agli Atlanta Hawks che, dopo aver dovuto pagare il suo pesantissimo ultimo anno di contratto da 27.9 milioni, hanno negoziato e ottenuto un buyout con il giocatore. Dopo questo buyout, Anthony ha più volte ribadito come i Rockets fossero in cima alla sua lista di preferenze, ma altre squadre erano perlomeno accostate al suo nome (su tutte Lakers e 76ers).
Dopo una stagione terribilmente deludente, in cui ha fatto registrare il minimo storico per punti a partita e minuti giocati, Anthony avrà l’occasione di giocare con uno dei suoi migliori amici, Chris Paul, e di provare a dimostrare di poter essere ancora un giocatore in grado di fare la differenza.
L’anno scorso ad OKC Melo si era rifiutato di considerare l’idea di partire dalla panchina, e con l’imminente approdo ai Rockets la musica non è cambiata: considerando anche le partenze di Trevor Ariza e Luc Mbah Moute, con ogni probabilità vederemo Anthony partire ancora una volta in quintetto titolare.
Nessuno ha la sfera di cristallo e può con sicurezza affermare se questo trio potrà funzionare o meno; quel che è certo è che, dopo la stagione ad OKC, a Melo non saranno più concessi passi falsi e ad ogni sbaglio sarà sottoposto a critiche ancora più pesanti.
Perché l’esperimento funzioni Anthony dovrà mostrare maggiore impegno in fase difensiva e una migliore shot selection, sfruttando i tiri aperti dall’arco che saranno offerti dagli assist della premiata ditta Paul-Harden. Non proprio le prime qualità che vengono in mente pensando a Melo, ma è bene ricordare che anche sulla convivenza di CP3 e di Harden c’erano molti dubbi l’anno scorso.
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