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Curiosità

Se la stagione NBA 2017-18 fosse una raccolta di album musicali

La regular season sta volgendo al termine e con essa arrivano i primi bilanci stagionali: noi l’abbiamo fatto collegando un album ad ogni franchigia NBA

Los Angeles Lakers (33-41)

Album: Qualcosa è cambiato – Qualcosa cambierà vol.2 – Ghemon (2012)

C’è un sorridente Ghemon sulla copertina di Qualcosa è cambiato – Qualcosa cambierà vol.2, come i tifosi dei Lakers dopo l’arrivo di Magic Johnson, consapevoli che qualcosa di buono è in porto, mentre buona parte dei cambiamenti necessari sono già stati fatti. La leggenda dei Lakers ha infatti operato un’ampia riduzione del monte salari per cercare di attrarre grandi nomi, in attesa che i giovani più promettenti completino la loro maturazione: chissà che qualche Star non scelga di vestire la casacca giallo viola già a partire dalla prossima free agency.

 

Charlotte Hornets (34-42)

Album: DC4 – Meek Mill (2016)

Chi diavolo è Meek Mill? Visto il contesto cestistico/musicale potremmo rispondere con un’altra domanda: chi diavolo sono i Charlotte Hornets? Se si esclude una serie di eccellenti prestazioni delle sue due star Kemba Walker (appena divenuto il miglior realizzatore nella storia della franchigia) e Dwight Howard, la risposta sarebbe “una squadra mediocre”, tanto da non riuscire a centrare i Playoff in un Est decisamente impoverito rispetto allo scorso anno e all’enorme talento dei suoi giocatori.

 

Detroit Pistons (35-40)

Album: Pretty. Odd. – Panic! At the Disco (2008)

La reazione di fronte allo scambio che ha portato Blake Griffin ai Detroit Pistons per molti è stata un semplice “Cosa?”. In queste prime settimane in cui Griffin ha vestito la casacca di Motor City, possiamo dire che in effetti la mossa operata da Steve Van Gundy non ci ha convinto del tutto: la convivenza con Andre Drummond non funziona come ci si aspettava (i numeri di quest’ultimo sono crollati soprattutto nella voce assist, che da 4 di media prima dell’arrivo dell’ex Clippers sono passati a 1.5 a partita a febbraio) mentre lo stesso Griffin ha spostato il suo gioco maggiormente sul perimetro. Inoltre, la situazione salariale è piuttosto ingolfata. Insomma, non ci sono parole più adatte di Pretty. Odd. per descrivere la situazione attuale dei Pistons.

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