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I dieci migliori aneddoti su Sir Charles Barkley

Allacciate le cinture di sicurezza e preparatevi a scoprire le dieci migliori gesta (dentro e fuori dal campo) di uno dei personaggi più iconici nella storia del basket mondiale

Un inizio difficile 

Il destino ha sempre messo a dura prova la durezza mentale di Chuck, uscendone quasi sempre sconfitto.
Sin da bambino ha dovuto affrontare delle difficoltà di natura fisica, nascendo con problemi di peso (questa volta, che ci crediate o meno, era sottopeso) e risolvendoli grazie al sostegno della famiglia e grazie a delle trasfusioni di sangue effettuate all’età di 6 anni, che gli hanno permesso di stabilizzarsi e crescere al meglio.
Da allora, i problemi sarebbero diventati di natura opposta. Nel piccolo Chuck scoppia un amore irrefrenabile per il cibo (probabilmente, a causa dei problemi e delle limitazioni a cui si è dovuto sottoporre da bambino) e per la pallacanestro. Nonostante sul campo gli riuscisse tutto abbastanza facilmente e le cifre messe su fossero roboanti, il suo nome non era mai stato segnato sul taccuino di alcuno scout della nazione. Nel suo anno da senior (presso la locale Leeds High School) trascinò i suoi compagni di squadra alla semifinale del torneo, dove mise a segno la bellezza di 26 punti, conditi da una serie infinita di giocate spettacolari.

Da quel giorno in poi, il suo nome cominciò a girare vorticosamente anche al di fuori dei confini dell’Alabama.

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