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Boston Celtics

L’allenatore dei Boston Celtics si preoccupa più dei Miami che dei Lakers

Doc Rivers si confessa ad un evento organizzato da “Action For Boston Community Development’s Hoop Dreams” , concentrando i suoi discorsi sulla stagione che verrà e sulle principali squadre da battere. I suoi Boston Celtics in questa ultima season hanno spaventato, e tanto, i Miami Heat campioni NBA, grazie alla energia messa in campo da KG e alle pazzesche prestazioni di Rajon Rondo;  Doc non vuole assolutamente accontentarsi di fare lo spaventapasseri anche nei prossimi (più che probabili) Playoffs per arrivare a giocarsi la finale NBA probabilmente coi Los Angeles Lakers:

“Onestamente, non mi interessano i Lakers. I miei occhi sono sempre su Miami. Io e i miei giocatori li vediamo tutto l’anno, li osserviamo, e gli parlo degli Heat ogni giorno. Voglio che arrivino ad odiarli, voglio che li battano. Questo deve essere il nostro obiettivo. Per battere Miami dobbiamo impostare bene la nostra difesa e soprattutto dobbiamo prendere tiri facili in modo tale da abbassare al minimo le nostre possibilità di errore al tiro, che si traducono automaticamente in contropiedi per i Miami dove ovviamente ti colpiscono con tutta la loro capacità di correre. Ho detto ai miei ragazzi che se dovessimo fare una gara di corsa con LeBron e compagni sicuramente perderemmo, ma se dovessimo fare una partita basata sulla riflessione e sulla intelligenza, saremmo noi vincitori. Per batterli dobbiamo impostare una gara dove li costringiamo a non utilizzare il loro istinto, li dobbiamo far pensare.” 

Come abbiamo scritto prima i Lakers vengono dati da favoritissimi per l’arrivo nelle Finals NBA 2013, grazie all’aggiunta di Howard, Nash e Jamison in un roster già molto competitivo che Doc Rivers analizza cosi:

“Penso che siano meglio dell’anno scorso sicuramente. Ma io non sono una di quelle persone che pensano che i LAL siano molto più forti di prima. Hanno spedito a Phila  Andrew Bynum che per noi era stato difficilissimo da marcare, quasi impossibile difendere contro di lui e la sua stazza. Dwight è un buon giocatore, ma  con lui abbiamo difeso sempre abbastanza bene. Per quanto riguarda Nash è diverso, non so cosa potrebbe dare in più ai Lakers, li guardo e mi chiedo come faranno a farli giocare insieme. Ho sentito che forse utilizzeranno lo stile di gioco offensivo di Princeton che si basa sulla circolazione della palla, sono molto curioso di vedere Kobe Bryant far muovere continuamente la palla…Sarà veramente interessante.”

I pensieri di Doc sono quindi molto chiari, per arrivare a giocarsela fino in fondo bisogna prima passare da Miami, e per farlo bisogna batterla anche attraverso un allenamento mentale lungo una stagione.

Michele Ipprio
Twitter: @mikeaip

 

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