Questa sera alle ore 20 andrà in scena la sfida valevole per gli NBA Paris Games 2025 tra San Antonio Spurs e Indiana Pacers.
Ma nelle ore precedenti alla gara che si svolgerà alla Accor Arena di Parigi, c’è stato spazio per la conferenza stampa del commissioner della NBA, Adam Silver, in cui si sono discussi vari temi. Per cominciare, Silver ha parlato della possibilità di riportare gli Spurs a Parigi anche nei prossimi anni per sfruttare al massimo la visibilità che si porta dietro Victor Wembanyama:
“Ricordo che ero seduto qui accanto a David Stern qualche anno fa quando gli fu chiesto se fosse possibile riportare Michael Jordan ogni anno. Quello che direi è che abbiamo 30 squadre, non penso sia realistico che gli Spurs tornino ogni anno. Penso che l’interesse per Victor [Wembanyama] sia molto alto in Francia, ma c’è anche una base di tifosi a cui piacciono gli altri 14 giocatori francesi della NBA, e non solo. È comunque molto probabile che i San Antonio Spurs torneranno a giocare qui un numero di volte spropositato rispetto ad altre squadre”.
Il commissioner NBA ha continuato il suo intervento parlando nuovamente della possibilità che la NBA possa sbarcare in Europa nei prossimi anni, anche se non sono ancora chiare le modalità:
“Una delle cose di cui stiamo discutendo, prima di aggiungere franchigie NBA in Europa, è l’opportunità di creare una lega indipendente in Europa. Forse un giorno una franchigia, ma non è affatto quello su cui ci concentriamo oggi. Qualunque cosa facciamo, dobbiamo avere la FIBA come partner. Saremo molto concentrati sullo sviluppo dei giovani e sulle infrastrutture. Dobbiamo sfruttare l’enorme interesse per il gioco che c’è nelle capitali come Parigi, Madrid, Londra, Berlino e tante altre. Ne stiamo discutendo”.
Adam Silver, per concludere, offre anche un commento su Victor Wembanyama e sulle qualità che possiede sia dentro che fuori dal campo:
“Cosa mi impressiona? La sua professionalità. È un qualcosa che ti motiva a far bene. La classe che porta in campo, mi piace guardarlo giocare. Ma non so se i suoi allenatori vogliono che tiri da tre punti così tanto…Poi la sua difesa…Victor è un ragazzo curioso, vuole sapere tutto del mondo, ha radici africane, è in Texas e sta imparando questa cultura. È una persona unica per la sua stazza, che eccelle nella pallacanestro, ma ha diversi interessi. Mi piace lavorare con lui, parlare con lui, rende il nostro lavoro più facile”.
Insomma, la NBA ha l’intenzione di sbarcare anche nel nostro continente ma non nell’immediato.
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