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Golden State Warriors

NBA, Golden State in piena crisi: al Chase Center passano anche i Pelicans

I Pelicans passeggiano a San Francisco e condannano i padroni di casa alla sesta sconfitta nelle ultime otto

rientro klay thompson

Momento di crisi totale per i Golden State Warriors che contro i New Orleans Pelicans vanno incontro alla sesta sconfitta nelle ultime otto partite giocate e attualmente si trovano addirittura fuori dalla zona Play-In con un record di 17-20.

I Pelicans mettono subito in chiaro le cose e si portano in vantaggio sul risultato di 46-27 nel primo quarto riuscendo a resistere ai timidi tentativi di rimonta dei padroni di casa e portando a casa la 23esima W stagionale.

Alla sirena finale New Orleans la vince 141-105 e manda otto giocatori in doppia cifra in cui spiccano i 21 punti con 9 rimbalzi di Jonas Valanciunas, i 19 con 7 assist di Zion Williamson e i 16 in uscita dalla panchina di Trey Murphy III.

Per Golden State, che tira con il 43.8% dal campo e il 30.8% dalla lunga distanza, il miglior marcatore è invece Moses Moody che segna 21 punti partendo dalla panchina. Si ferma solamente a 15 Steph Curry con 4/13 al tiro.

A fine partita sono arrivati anche i fischi del pubblico del Chase Center che coach Kerr ha commentato in questo modo:

“Ci siamo meritati quei fischi, siamo passati subito in svantaggio e penso che in questo momento ci manchi semplicemente fiducia. A volte arrivi a un punto in cui perdi la fiducia. E succede. Questo è quello che ci sta succedendo negli ultimi giorni, penso che abbiamo semplicemente perso lo spirito e la fiducia che ci hanno caratterizzato in tutti questi anni”.

L’head coach dei Dubs continua:

“Siamo fuori sincrono su entrambi i lati del campo, siamo una squadra troppo silenziosa in questo momento, non comunichiamo durante la partita e spero che Draymond ci possa aiutare con il suo rientro”.

Anche Steph Curry in conferenza stampa ci ha tenuto a dire la sua sul momento nero che stanno vivendo i californiani e sui fischi dei tifosi di casa:

“Onestamente anche io nella mia testa stavo fischiando me stesso e la squadra per come stavamo giocando”.

Adesso Golden State è attesa ad un giro di quattro trasferte consecutive contro Bulls, Bucks, Grizzlies e Jazz. Vedremo se i ragazzi agli ordini di Steve Kerr riusciranno ad invertire subito il trend negativo e a tirarsi fuori da un periodo davvero complicato.

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