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Miami Heat

NBA, Jimmy Butler si ripete, Miami no, sconfitta al supplementare contro i Magic

Season-high da 38 punti a referto ma Miami, in back-to-back, perde il derby della Florida.

Jimmy Butler

Back-to-back oltre quota 30 per Jimmy Butler, ma 24 ore dopo il successo casalingo contro Cleveland,  Miami cede al supplementare contro gli Orlando Magic. Gli Heat restano e resta a tre partite  di distanza dal 6º posto nella Eastern Conference – attualmente occupato dai Knicks –  che garantirebbe il passaggio diretto ai Playoff NBA.

 

Jimmy Butler al massimo stagionale non basta a Miami

L’intossicazione alimentare che ha limitato Tyler Herro, sommata ad altri guai di rotazione, non distolgono l’attenzione di coach Spolestra da un passaggio cruciale della corsa postseason. Ecco le sue dichiarazioni in conferenza stampa:

“La nostra stagione è andata così, ciò che è scritto sul foglio non si traduce poi durante la partita. Siamo esperti su questo fronte e siamo stati in grado di gestire diverse situazioni. […] A prescindere da come ci siamo arrivati, anche stanotte abbiamo avuto un’opportunità. All’overtime gli avversari hanno mantenuto il controllo, complimenti a loro. [Jimmy Butler] è in una serie impressionante adesso, peccato non aver concretizzato questa performance trovando un modo di portare a casa il successo. Tutti pensavamo, dopo il suo tiro al supplementare, di poter prendere il controllo. Complimenti a Orlando.”

L’identità difensiva è mancata nel momento decisivo. Spoelstra l’ha sottolineata per sommi capi:

“Non siamo riusciti a mettere in campo la tipica pressione Heat: tenere una squadra a 23 punti nel quarto periodo, con il 40% al tiro, per incanalare la partita sui binari congeniali e lasciare spazio al tuo closer per finire il lavoro. Questo ci è costato parecchio.”

L’abbandono del campo in anticipo da parte dello stesso Butler, con la partita già decisa nel supplementare, ha portato a un fallo tecnico insolito. Spoelstra ha commentato l’episodio con una smorfia di sarcasmo:

“Un momento. Ci sono state almeno sei circostanze in ballo con quell’arbitro [James Williams, capo terna di serata ndr.]. Non prenderò una multa e lega, ascoltami, non pensarci nemmeno. […] Le discussioni si sono trascinate per tutta la partita. È diventato un fatto di ego credo. L’ufficiale di gara ha riso per ultimo.”

 

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