L’ex Brooklyn ha parlato così della sua situazione ai Nets e di ciò che lo ha spinto a chiedere di essere ceduto:
“L’anno scorso ho firmato l’estensione contrattuale, ma nessuno attorno a me l’ha fatto. C’era troppa confusione, sono felice che le cose si siano sistemate.”
James Harden è stato scambiato per Ben Simmons e il futuro di Kyrie Irving con la maglia di Brooklyn era in dubbio per diversi motivi.
“Pensavo a chi fosse in squadra, stavamo giocando male e Kyrie ha chiesto di essere ceduto. Sapevo che non sarebbe finita bene per noi, ma io ero concentrato sul mio dovere. Credo che il mio modo di giocare abbia mostrato alle persone che mi sono impegnato nei confronti della franchigia.”
Ora le aspettative nei confronti dei Phoenix Suns sono molto alte. Con il loro obiettivo minimo che sembra essere il titolo e con Kevin Durant che dovrà guidare la sua nuova squadra. Compito molto difficile, ma che, se portato a termine, potrebbe una volta per tutte cucire la bocca a chiunque lo critichi – come Charles Barkley e Shaquille O’Neal -.
“A questo punto mi stanno dicendo di andare a giocare con Scoot Henderson e vincere un titolo e poi ti faremo i complimenti. Non ho bisogno dei vostri complimenti, né di Charles Barkley né di Shaq. Potete anche non guardarmi più giocare, non parlatemi se non vi piaccio. Non smetterò di fare quello che faccio. Ognuno ha la propria opinione ma questo non mi fermerà e non cambierà il modo in cui approccio le partite”
Durant ha poi continuato:
“Per quanto riguarda il trascinare la squadra, non devo guidare nessuna squadra. Quello che succede lo affrontiamo insieme. Monty [Williams] è il coach. Il General Manager mette la squadra insieme, io devo andare in campo e giocare, questo è il mio lavoro.”
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