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NBA, Zion Williamson raggiunge le 100 partite NBA: “La sofferenza mi ha reso più forte”

Cento presenze in quattro stagioni e una carriera fortemente condizionata dagli infortuni: la stella dei Pelicans analizza la sua carriera travagliata trovando comunque nel calvario un risvolto positivo

zion williamson

Zion Williamson ha festeggiato la sua centesima partita NBA con una prova di grande autorevolezza, guidando i suoi Pelicans ad un’importante vittoria casalinga sui Thunder. Il prodotto di Duke, infatti, ha chiuso l’incontro con 23 punti, 8 rimbalzi, 8 assist e 3 stoppate, rimanendo in campo per 35 minuti abbondanti e mettendo a referto un notevolissimo +19 di plus/minus.

Grazie alla prestazione realizzativa della notte scorsa, Williamson ha raggiunto quota 2524 punti segnati in carriera, registrando un primato di precocità che in NBA non si vedeva da circa quarant’anni. Per trovare riscontro di un bottino del genere, infatti, circoscrivendo la ricerca alle prime 100 apparizioni di ciascun giocatore della storia della lega, bisogna tornare al primo Michael Jordan (1985), che fu capace di segnare ben 2721 punti nello stesso numero di partite.

Purtroppo però, non tutti i record detenuti dal prodotto di Duke vantano un’accezione positiva. Williamson, infatti, ha saltato ben 146 partite dal 2019 ad oggi e, martoriato dai problemi cronici legati al menisco e dalla più recente frattura del metatarso, non è mai riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale con continuità.

Di seguito, le dichiarazioni in merito alla questione rilasciate dallo stesso Williamson, intervenuto ai microfoni di ESPN al termine della partita:

“Avrei dovuto raggiungere il traguardo delle 100 partite tra i professionisti molto tempo fa, ma gli infortuni non mi hanno mai dato tregua, condizionando in negativo le mie prestazioni e il mio ritmo partita. È stato un autentico calvario e avrei desiderato tutt’altro per l’inizio della mia carriera NBA. Tuttavia, non tutto il male vien per nuocere; anche se baratterei volentieri molte di queste statistiche realizzative per un centinaio di presenze in più, il duro percorso che ho affrontato mi ha aiutato parecchio come uomo, facendomi crescere professionalmente e spiritualmente. La sofferenza mi ha reso più forte e ora conosco molto meglio il mio corpo e sto lavorando miratamente per incrementare la mia solidità fisica. Trovare continuità è tutto per un atleta”.

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