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Golden State Warriors

NBA, James Wiseman: “Felice del mio infortunio. Non ho più paura di essere me stesso”

Il centro racconta l’esperienza dell’infortunio con interessanti riflessioni in merito

james wiseman

39 partite giocate, 21.4 minuti di media, 11.5 punti, 5.8 rimbalzi e 0.7 assist di media. Queste le statistiche di James Wiseman, centro dei Golden State Warriors, alla sua prima stagione NBA. Cifre che potrebbero mettere sconforto in relazione all’aspettativa che grava sul ragazzo, seconda chiamata assoluta al Draft 2020. L’infortunio al ginocchio lo ha limitato e il suo ritorno in campo non può che giovare a Golden State che punta a ripetersi come squadra da battere.

In una lunga intervista con CJ Holmes del San Francisco Chronicle, Wiseman racconta le sue sensazioni riguardo al rientro e a come l’infortunio lo abbia aiutato a crescere:

“L’esperienza attraverso le avversità ti insegna molto. Sono felice di tutto quello che ho passato perché mi ha plasmato nella persona che sono oggi. Mi ha rafforzato mentalmente e fisicamente, in tutti gli aspetti. Fondamentalmente ti avvicina a te stesso. Non ho più paura di essere me stesso.”

Una nuova consapevolezza per il centro, che spesso viene paragonato alle altre prime scelte di quel Draft (in particolare Anthony Edwards e LaMelo Ball) che hanno avuto un inizio di carriera più promettente:

“La gente mi vede solo sul campo da basket, non nota cosa succede dietro le quinte. Ho dovuto fare un sacco di cose per me stesso, molta auto-riflessione e guarigione. Quelle erano ore invisibili, che la gente non capisce”

Un ingresso in NBA un po’ sottotraccia come ricorda nell’intervista l’assistente degli Warriors Jama Mahlalela, il quale ricorda come Wiseman se ne stesse in disparte alle riunioni della squadra. Solo successivamente il ragazzo riuscì ad integrarsi all’interno di un gruppo formato da compagni veterani e futuri Hall of Famer.

Il percorso per diventare un vero fattore di differenza inizia con l’abbracciare una certa mentalità e c’è da scommettere che Steve Kerr se n’è accorto.

 

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