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NBA, Sam Presti non mette fretta alla ricostruzione Thunder

Questione di metodo

Sam Presti

I 133’ di exit interview al termine della stagione NBA 2021-2022  sono già indicativi delle intenzioni di Sam Presti. La stessa calma con cui il GM risponde ai giornalisti in conferenza stampa riflette in effetti  l’approccio meticoloso che il management degli Oklahoma City Thunder adotterà nel pianificare il futuro.

 

Presti progetta i Thunder del domani

Di seguito alcuni estratti dell’intervento di Presti riportato da  The Oklahoman

“Oklahoma City si aspetta – e merita – un successo straordinario. Inseguire questo successo è ciò che ci guida. Voglio però essere trasparente e realista riguardo il percorso che il soddisfacimento di tali aspettative potrebbe richiedere. Nonostante la rapida ascesa e crescita, Oklahoma City resta il secondo mercato più piccolo in NBA. Se da un lato ciò porta vari benefici, dall’altro pone di fronte a sfide sul piano strategico. Per come è concepito il sistema della lega, le squadre negli small market operano con significativi svantaggi. Non c’è ragione di nasconderlo. Non significa che non possiamo avere incredibile successo – noi e altre squadre  di piccole medie realtà siamo il miglior esempio della capacità di superare il tutto.”

L’organizzazione a tutti i livelli è essenziale. Prosegue Presti:

“Per costruire – e poi rendere sostenibile – una squadra di pallacanestro che si davvero di successo c’è bisogno di metodo. La longevità [sportiva] si ottiene, è bene ricordarlo, con disciplina e pazienza, valori che qui ci hanno sempre contraddistinto. […] Il valore di una visione che guardi al lungo termine è parte del DNA di questa città […] Ci sarà sempre la tentazione di cercare scorciatoie verso la gratificazione istantanea, […] Ci saranno critiche – che in buona parte potremmo già anticipare ora. Compito dell’organizzazione è evitare queste scorciatoie, accettare le critiche e restare pienamente coinvolta. Per raggiungere un risultato eccezionale devi accettare di essere l’eccezione. […] Stiamo facendo la nostra corsa, non guardiamo il cronometro. Siamo consapevoli che arriverà il nostro momento, ma non sappiamo ancora quando. Siamo pronti alla sfida.”

Niente illusioni, dunque. Presti però è pur sempre l’artefice del primo grande rebuilding seguito al trasferimento da Seattle. Ecco una definizione per ciascuno dei tre giocatori più rappresentativi di quel gruppo arrivato fino alle NBA Finals dieci anni fa:

“Kevin Durant una divinità della pallacanestro, James Harden un genio cestistico, Russell Westbrook un guerriero.”

 

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