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NBA, Kevin Durant: “La nostra stagione è deragliata per il mio infortunio”

Il numero 7 dei Nets ha parlato ai microfoni dopo l’allenamento di quest’oggi

Durant Golden State

Se a Ovest crollano i Los Angeles Lakes, dall’altra parte i protagonisti in negativo sono i Brooklyn Nets. I newyorkesi sono al decimo posto della loro Conference e, se non fosse per il torneo Play-In, ad oggi sarebbero fuori dai Playoff. Una stagione che lascia insoddisfatta tutta la squadra e che si è pericolosamente complicata con l’infortunio di Kevin Durant.

I temi toccati da KD

Il numero 7 dei Nets ha subito una distorsione al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro a metà gennaio. L’infortunio lo ha tenuto fuori per un mese e mezzo e, con Kyrie Irving a regime alterno, i risultati della franchigia sono calati a picco. Senza KD, sono arrivate 5 vittorie e ben 17 sconfitte. Lo stesso Durant è fermamente convinto che il suo pesante infortunio abbia complicato tutto:

“A essere onesto, credo che la nostra stagione sia deragliata a causa del mio infortunio. Quindi non guardo la cosa come se fossimo un pessimo team di basket. Non c’è stata molta continuità tra me e Kyrie [Irving] in quintetto, è tutto qui. Quando siamo tutti insieme in campo apprezzo quello che abbiamo.”

In ogni caso l’ala, che ha parlato dopo l’allenamento di quest’oggi, non è preoccupata del posizionamento in classifica e del prossimo avversario al Play-In:

“A chi importa? Con chi giocheremo, giocheremo. Non mi importa contro chi giocheremo. Non mi importa che siamo al Play-In. Dobbiamo solo alzare la palla e vedere che succede. Questa è l’unica cosa che puoi controllare. È troppo stressante pensare di schivare una squadra, di schierarci. Vedremo che succederà.”

Kevin Durant, inoltre, si è espresso su come la squadra dovrebbe approcciarsi ai Playoff:

“Abbiamo ragazzi che amano giocare a basket da quando avevano sette, otto anni. In qualunque situazione ci troveremo, che sia il Play-In, che sia perdere qualche partita, dobbiamo lavorare e goderci il momento perché siamo ragazzi a cui piace giocare a basket. Ogni giorno importa, quello dopo importa. Potete parlare delle aspettative e di dove vedete questa squadra sulla carta, ma ogni giorno conta. Vuoi essere campione? Ogni secondo sul campo conta, non solo quando si affronta una buona squadra o arrivano i Playoff. Credo che diventare campione stia nelle abitudini, nell’etica del lavoro, nella cura che si ha per il gioco. Tanti campioni non hanno vinto un anello, ma si approcciano in questo modo. Questo è quello che penso su come la squadra debba approcciare la stagione.”

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