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Risultati NBA, Knicks col brivido sui Lakers; ai Clippers non basta la magia di Paul George: Dallas passa all’overtime

Quattro partite nella notte NBA: al Madison Square Garden i Knicks rischiano di mandare in fumo 25 punti di vantaggio, ma battono i Lakers (orfani di LeBron, squalificato). Paul George forza il supplementare con un canestro allo scadere ma Dallas vince allo Staples. Sul velluto Portland contro Denver. Miami passa a Detroit e fa cinque in fila

nba risultati

(12-6) Miami Heat 100-92 Detroit Pistons (4-13)

Ospite dei non irresistibili Pistons, Miami approccia al quarto back-to-back della sua stagione con qualche difficoltà. Detroit prova a cancellare il ricordo di quanto successo nella più recente apparizione casalinga, contro i Lakers. La partita fatica a decollare, con diverse interruzioni già in partenza. Nei sei minuti centrali del primo quarto Miami trova il fondo della retina soltanto dalla lunetta e dopo 12′, Detroit conduce con otto lunghezze di margine (20-28). Alla pausa lunga di metà gara i Pistons sono avanti 46-53 e il vantaggio arriva a +12 sul 58-70 a tre minuti e spiccioli dalla fine della terza frazione. Sotto di nove prima del quarto decisivo, Miami trova la chiave di volta piazzando un parziale da 27-6 che le permette di ribaltare la situazione fino al 94-82. Quasi la metà della produzione offensiva Heat al turning point dell’incontro è sulle spalle di Tyler Herro (13 punti, con tre canestri da oltre l’arco).

Quinta vittoria in fila per i ragazzi di coach Spoelstra, che saranno impegnati tra meno di 24 ore contro Minnesota.

31 punti in 33′, come consuetudine in uscita dalla panchina, per Tyler Herro. 15 punti, nove rimbalzi e cinque assist sia per Butler sia per Adebayo. 15 a tabellino anche per Lowry, oltre a sei rimbalzi e otto assist. Intatte due strisce significative di Duncan Robinson, la cui presenza era in dubbio prima della palla a due: 66 gare in fila con almeno una tripla a referto (record franchigia già suo e ritoccato); 165 apparizioni consecutive in maglia Heat (Glen Rice recordman a 174).  In casa Pistons 21 punti sette rimbalzi, tre assist e tre recuperi per Jerami Grant, 15 per Saddiq Bey (6-16 al tiro). Sette punti, tre rimbalzi e due assist in 17′ per il rookie Luka Garza, al debutto NBA. Cade Cunningham si ferma a sei punti (2-10 al tiro), tre rimbalzi e sei assist.

(9-10) Los Angeles Lakers New York Knicks (10-8)

Dopo la rocambolesca vittoria maturata a Detroit nella serata del faccia a faccia tra LeBron James e Isaiah Stewart, i Los Angeles Lakers – senza il loro #6 – sono ospiti dei New York Knicks al Madison Square Garden, dove hanno vinto solo due degli ultimi 10 confronti (dal 2011-12 in avanti).

L’avvio di L.A. è alquanto stentato: due palle perse per Westbrook da una parte, due triple a firma di Evan Fournier dall’altra. 10-0 Knicks e timeout obbligato per coach Vogel.

https://twitter.com/NBAonTNT/status/1463306282958417922?s=20

I primi punti di Lakers nel match arrivano dalle mani di DeAndre Jordan, che corregge una penetrazione di Westbrook a canestro. I padroni di casa non perdono ritmo e, complici sette canestri dall’arco di squadra già nei 12′ iniziali, doppiano a più riprese gli avversari per chiudere poi la frazione sul +16  (20-36). Da segnalare l’ovazione per Carmelo Anthony dagli spalti del MSG al suo ingresso in campo, con 4:10 da giocare nel quarto d’apertura. Proprio la tripla di uno degli ex di serata muove il punteggio nel secondo periodo. NY aggiorna il suo massimo vantaggio salendo a +25 (29-54), ma da lì in poi perde la bussola nei 7′  che portano all’intervallo lungo, complici sei palle perse. I Lakers optano per la difesa a zona in alcuni frangenti e, pur faticando a contenere i Knicks, sfruttano i passaggi a vuoto avversari per rimettersi in carreggiata con un parziale favorevole di 22-9 (63-51).

Al rientro dagli spogliatoi, nonostante scelte di tiro tutto sommato apprezzabili per entrambe le squadre, biosgna attendere la tripla di Avery Bradley per vedere il primo canestro, dopo nove errori complessivi in combinato. L.A. prosegue sull’onda lunga con cui aveva chiuso il primo tempo e si riporta a un solo possesso di distanza grazie al 25-4 maturato in 8′ a cavallo dei due tempi (60-63). I tentativi di riaggancio vanno a buon fine a meno di 90″ dal termine: schiacciata di Carmelo Anthony per la parità a 79.

https://twitter.com/NBAonTNT/status/1463332064460042246?s=20

 

Russell Westbrook avrebbe l’opportunità di coronare un quarto personale da 18 punti e tre assist con la tripla a fil di sirena buona per il primo vantaggio dei suoi, ma l’errore lascia due punti a dividere le squadre (81-83) in vista dei 12′ conclusivi. Dall’84-85 a seguito della seconda tripla della partita di Carmelo, i Lakers non riescono mai ad avere il guizzo per mettere la testa avanti. Quattro canestri pesanti di un Immanuel Quickley pressochè infallibile dall’arco nel 4° quarto (4-5) fanno dimenticare ai padroni di casa i problemi di falli che limitano l’impiego di Julius Randle nel momento caldo (5° fallo con 9:18 sul cronometro).

New York ritrova per un attimo la doppia cifra di margine. Con un 7-0 gialloviola in 2:30 i giochi restano però aperti: 1-2 per Randle ai liberi, +6 Knicks a 35.5″ dalla fine, ma senza timeout a disposizione. I Lakers, reattivi a rimbalzo, costruiscono una doppia chance per tornare a un solo possesso, sprecando ad ogni modo entrambe le occasioni.

Nel quintetto Knicks in evidenza i 26 punti di Evan Fournier (6-9 da tre), 20, 16 rimbalzi e cinque assist per Julius Randle. Dalla panchina, oltre ai 14 punti del già citato Quickley, 12 a testa anche per Obi Toppin e Alec Burks. Ai Lakers non basta la tripla doppia di Westbrook (31 punti, 13 rimbalzi, 10 assist); 20, sei rimbalzi e tre assist per Anthony Davis. Spazio nei primi cinque non sfruttato da Talen Horton Tucker, che chiude senza punti a referto (0-8) in 29′. L.A. metterà fine al suo giro a Est con la trasferta a Indiana in back-to-back. Passata la pausa Thanksgiving Day, tradizionalmente riservata in tv alla NFL, i Knicks torneranno all’opera sempre al Madison Square Garden nella notte italiana tra venerdì e sabato.

 

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