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NBA, Playoff preview: New York Knicks vs Atlanta Hawks

Dopo aver sorpreso tutti durante la regular season, New York ed Atlanta si sfidano per continuare il sogno Playoff. Se da un lato i Knicks dovranno affidarsi ancora una volta alle prodezze di Randle, gli Hawks potranno contare su un vasto arsenale di opzioni offensive e giocatori in grado di far male da più posizioni

È inutile girarci intorno: probabilmente nessuna di queste due squadre arriverà fino in fondo. Ma non è necessariamente un male. Sia New York, sia Atlanta si presentano infatti a questi Playoff come delle Cenerentola, che non hanno molto da chiedere al resto della stagione. Paradossalmente, la mancanza di reali aspettative Playoff potrebbe però rendere questo confronto uno dei più interessanti tra i matchup del primo round. I Knicks e gli Hawks giocano infatti senza aver nulla da perdere, dettaglio da non trascurare.

Per la prima volta ai Playoff dal lontano 2013, i Knicks possono finalmente alzare la testa. Nonostante delle aspettative quasi nulle, Tom Thibodeau è riuscito infatti a plasmare un roster senza superstar o talenti generazionali in una squadra fastidiosa e che lotta per ogni centimetro di parquet. Avere una delle migliori difese della lega non può che essere un segnale positivo in vista della postseason, in cui il ritmo di gioco è tendenzialmente più basso e le occasioni in contropiede diminuiscono. Dall’altro lato del campo, New York dovrà però trovare delle opzioni offensive alternative a Julius Randle, verso cui saranno indirizzate la maggior parte degli aggiustamenti avversari.

L’onere di alimentare la favola Knicks toccherà quindi anche ad altri giocatori: Rose, Burks e Quickley in particolare dovranno contribuire con dei punti dalla panchina, mentre RJ Barrett dovrà dar seguito ad un ottima stagione da sophomore, che ha finalmente liberato la guardia dalla critiche (anche ingiustificate) ricevute nel corso dell’annata d’esordio.

Come già detto, anche Atlanta arriva al primo turno Playoff come squadra rivelazione.

Nonostante un inizio di stagione tra alcuni alti e molti bassi, infatti, dall’arrivo di Nate McMillan in panchina gli Hawks hanno viaggiato a un ritmo da powerhouse, con 27 vittorie e 12 sconfitte. Il lavoro del front office durante l’ultima offseason ha sicuramente pagato; anche se Trae Young rimane la star indiscussa, Bogdanovic, Capela, Collins e la panchina (guidata dal nostro Gallinari) hanno contribuito enormemente al successo del team, che gioca un basket semplice ma efficace.

Il ritorno ai Playoff non può che essere un test di maturità per questa squadra; gli Hawks hanno il potenziale per far male ai Knicks, ma serviranno freddezza nei momenti decisivi da parte dei giocatori e delle scelte tattiche azzeccate da parte di McMillan, per la verità non particolarmente impressionante nelle apparizioni postseason con Indiana.

Precedenti stagionali

New York ed Atlanta si sono confrontate in tre occasioni quest’anno, tutte terminate con vittorie dei Knicks. Tuttavia, ogni scontro tra le due squadre è stato deciso nell’ultimo quarto o all’overtime, con gli Hawks costretti a rinunciare a dei giocatori importanti in ogni occasione.

La prima gara, disputata il 5 gennaio, ha visto New York prevalere 113-108 grazie ad un rimonta iniziata alla fine del terzo quarto e terminata con un parziale di 29-20 negli ultimi 12 minuti, con 28 punti, 17 rimbalzi e nove assist di Randle e 26 punti, 11 rimbalzi e cinque assist di Barrett.

La seconda vittoria dei newyorkesi, avvenuta il 16 febbraio, fu decisa ancora da Julius Randle, autore di una prestazione pressoché perfetta da 44 punti, nove rimbalzi e cinque assist (7-13 dall’arco). I Knicks presero però cura anche del lato difensivo, limitando Trae Young a 23 punti (frutto di un poco brillante 6-19 al tiro).

Il terzo ed ultimo confronto fra le due franchigie si è svolto il 22 aprile, chiudendo la serie stagionale tra le due squadre ad un secco 3-0 per New York. La gara, terminata 137-127 in favore dei Knicks, finì dopo un overtime e consegnò alla squadra di Thibodeau l’ottava vittoria consecutiva in quel periodo, anche beneficiando di un infortunio a Young alla fine del terzo quarto.

Chiavi tattiche/ Giocatori da seguire

Se gli Atlanta Hawks sono una squadra tutto sommato equilibrata, i Knicks sono sicuramente più sbilanciati verso la metà campo difensiva. Considerando il roster a disposizione, le statistiche difensive della squadra di Thibodeau sono sbalorditive: New York è infatti quarta in Defensive Rating (con 107.8 punti concessi in media), seconda per punti concessi in contropiede (10.5), quinta per punti concessi da palle perse (15) e decima in stoppate per partita (5.1), oltre ad essere nella prime 15 in sostanzialmente ogni statistica difensiva.

 

In parole povere, New York è una squadra in grado di organizzare una difesa asfissiante, grazie a degli ottimi accorgimenti tattici e una grande comunicazione; oltre a ciò, i Knicks prediligono un gioco lento e per certi versi old-school. Se da un lato ciò rende la fase offensiva molto più macchinosa (non a caso il roster si trova in ventiseiesima posizione per punti realizzati, 107), dall’altro consente di limitare le transizioni avversarie, evitando contropiedi dopo palle perse o tiri sbagliati. Nonostante un roster privo di sharpshooter (ad eccezione di Reggie Bullock), New York arriva comunque a questo appuntamento potendo contare sul tiro da tre. Le percentuali stagionali parlano chiaro: Randle e compagni hanno mantenuto una percentuale del 39.2% dall’arco, la seconda migliore a pari merito con i cugini dei Nets.

La chiave per i Knicks sarà dunque ripetere la formula che ha già funzionato contro Atlanta: giocare un basket lento e logorante senza commettere troppi errori, cercando al contempo di approfittare delle possibili leggerezze di una squadra senza grande esperienza come gli Hawks. Sul versante offensivo, Thibodeau dovrà cercare di alleggerire la pressione da Randle, magari sfruttando Derrick Rose ed Immanuel Quickley per ottenere punti facili contro Trae Young (ormai presenza fissa tra i peggiori difensori della lega).

Dal punto di vista tattico, l’accoppiamento con i Knicks potrebbe far sudare Atlanta; gli Hawks hanno infatti dimostrato durante la regular season di soffrire la fisicità e il playstyle di New York. La soluzione per Atlanta (finalmente libera da infortuni) potrebbe quindi essere sfruttare appieno la profondità del proprio roster, invece di dipendere da un singolo quintetto. Oltre a Trae Young, infatti, Atlanta può contare su diversi realizzatori in grado di segnare da diverse parti del campo, come Collins, Bogdanovic, Hunter, Gallinari e Williams. Nonostante il grande spirito e la tenacia dei Knicks, dal punto di vista delle rotazioni gli Hawks hanno quindi un vantaggio che devono sfruttare, soprattutto considerando la propensione di Tom Thibodeau ad affaticare i suoi giocatori impiegando un numero ristretto di sostituzioni.

Atlanta dovrà poi continuare il suo buon rapporto con i tiri liberi: gli Hawks sono infatti la squadra che dipende di più dalla linea della carità per generare attacco (il 17.3% dei punti della squadra arrivano proprio a tempo fermo), convertendo i falli subiti con un ottimo 81.2 % (quinto nella lega).

Difensivamente, la squadra di McMillan dovrà semplicemente riproporre le buone prestazioni esibite nella seconda parte di stagione. Come accennato, New York è infatti una squadra che fatica offensivamente e non dispone di molte opzioni. Il nemico pubblico n.1 per gli Hawks non può che essere Randle; la difesa dovrà cercare di far lavorare l’ala grande il più possibile, contestando tiri senza però aprire varchi sul perimetro. Trae Young e compagni dovranno poi evitare di regalare punti facili agli avversari, limitando palle perse e falli inutili e cercando di adattarsi meglio alla fisicità dei Knicks.

In casa Knicks, il giocatore su cui tutti fanno affidamento non può che essere Julius Randle. Con un roster corto e senza grande talento, l’ex-New Orleans ha comunque trascinato i suoi con medie di 24.1 punti, 10.2 rimbalzi e 6 assist. Ora che il gioco si fa duro, però, la star dovrà aspettarsi delle attenzioni di riguardo da parte di Atlanta, certamente non intenzionata a concedere ancora i 37.3 punti, 12.3 rimbalzi e 6.7 assist registrati durante la season series.

Anche se New York non dispone di un roster molto variegato, l’esperienza non manca di certo e tornerà sicuramente utile. Proprio per questo motivo tra i giocatori da tenere sott’occhio è giusto citare Derrick Rose; il playmaker, ben integrato nel sistema Knicks e mentore dei giovani della squadra, si è da qualche anno reinventato come sesto uomo, garantendo dinamismo e capacità realizzative, componenti di cui i newyorkesi necessitano disperatamente.

https://twitter.com/NBA/status/1386077959912624130

Per Atlanta è d’obbligo citare Trae Young, fulcro del processo di rebuilding della squadra alla prima apparizione Playoff. La produzione personale del 22enne ha in realtà lasciato alquanto a desiderare contro New York, con 24.7 punti frutto di un brutto 36% del campo e 21% dall’arco nella season series, statistiche sicuramente da aggiustare. Se gli Hawks vogliono avere una chance di accedere al secondo turno, il playmaker dovrà tornare alle percentuali a cui siamo abituati di solito.

Anche se Young è indubbiamente il giocatore migliore della squadra, il vero uomo-chiave per Atlanta potrebbe essere Bogdan Bogdanovic. L’ex-Sacramento ha infatti superato un primo periodo di ambientamento (reso più difficile anche da alcuni infortuni) ed arriva ai Playoff con una ritrovata fiducia e una facilità di tiro disarmante; nonostante la media da 16.4 punti possa non sembrare impressionante, la guardia sa infatti essere letale nei momenti decisivi. Oltre a ciò, Bogdanovic ha anche dimostrato di possedere buone doti di ball-handling, che potrebbero essere utili per far tirare il fiato a Young o aggiungere imprevedibilità all’azione offensiva degli Hawks.

Pronostico

Nonostante la season series dica il contrario, ci sentiamo di proporre Atlanta come squadra favorita in sei o sette gare. Anche se lo stile di gioco dei Knicks è scomodo per chiunque e Thibodeau è un allenatore di grande esperienza, il divario tecnico tra i due roster sembra essere troppo ampio per predire una vittoria di New York, soprattutto in una serie al meglio di 7 che consente di effettuare aggiustamenti in corso d’opera. Anche se gli Hawks non sono di certo una squadra perfetta, la disponibilità di più opzioni offensive garantisce molta più imprevedibilità e possibilità di vincere anche in caso di “giornate no” da parte di alcuni giocatori; dall’altro lato, la filosofia del “passiamo palla a Randle e vediamo cosa combina” rischia di rendere il gioco di New York decisamente troppo stagnante. Se defense win championships, per i Knicks il vero problema sarà trovare delle opzioni offensive affidabili.

Anche dal punto di vista fisico sembra difficile giustificare una vittoria dei newyorkesi: nel caso in cui la serie si prolunghi a gara 6 e 7, infatti, la fatica e l’assenza di profondità dalla panchina potrebbero diventare un fardello troppo pesante per un roster originariamente costruito per una stagione di rebuilding.

 

New York Knicks (4) vs. Atlanta Hawks (5): gli orari italiani della serie

Gara 1: nella notte tra domenica e lunedì 24 maggio all’ 1:00 | Atlanta @ New York

Gara 2: nella notte tra mercoledì 26 e giovedì 27 maggio all’1:30 | Atlanta @ New York

Gara 3: nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 maggio all’ 1:00 | New York @ Atlanta

Gara 4: domenica 30 maggio alle 19:00 | New York @ Atlanta

Gara 5: mercoledì 2 giugno, orario da definire | Atlanta @ New York (se necessario)

Gara 6: venerdì 4 giugno, orario da definire | New York @ Atlanta (se necessario)

Gara 7:  domenica 6 giugno, orario da definire | Atlanta @ New York (se necessario)

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