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NBA, Kevin Durant sul passato: “Sentivo che gli Warriors fossero una underdog”

Il numero 7 dei Nets ha cercato di spiegare i motivi del suo approdo a Golden State

Corre l’anno 2007 quando un ragazzo di nome Kevin Durant viene selezionato con la seconda scelta dai Seattle SuperSonics. KD, con quelli che sono successivamente diventati gli Oklahoma City Thunder, raggiunge l’apice nella stagione 2011/2012, stagione in cui approda alle Finals. La squadra però soccombe per 4 a 1 ai Miami Heat e sopratutto a un LeBron James in rampa di lancio. Dopodiché due presenza alle Finals di Conference, una alle Semifinals e una stagione senza Playoff.

Troppo poco per uno che ambisce soltanto alla vetta ed è così che nel 2016 avviene il suo passaggio, enormemente criticato, ai Golden State Warriors. In California, Kevin Durant raggiunge lo status desiderato, l’ultima evoluzione e vince due campionati – con altrettanti premi di MVP delle Finals. Ai microfoni del podcast Million Dollaz Worth of Game l’ala ha rispolverato il suo passato, partendo proprio da quel meraviglioso percorso con i Thunder nel 2012:

“Quella prima esperienza di arrivare in fondo mi fece pensare: ‘Devo provarla nuovamente. Voglio essere su quel palco ancora’. Pensavo davvero: ‘Ho bisogno ancora di questa esperienza, non mi importa con chi. Voglio giocare con ragazzi che vogliono anche loro la stessa cosa. Ho bisogno ancora di questa esperienza’. Mi sentivo vivo, sentivo che questo dovesse essere ciò che avrei dovuto fare sulla terra.”

Successivamente si è espresso sul suo salto agli Warriors:

“L’organizzazione non è mai stata vincente. Quando ero in lega, a nessuno piacevano i Golden State Warriors. Dunque, sentivo che fossero una underdog. Questo perché ho valutato il complessivo della franchigia, non soltanto quello che era accaduto nei cinque anni passati. Non è mai stata una squadra perennemente vincente. E quindi ho pensato: ‘Cavolo, sono una squadra underdog per me. Questo mi piace, è proprio dove dovrei trovarmi’. Credevo che avessero potuto darmi l’esperienza che volevo, quella cavalcata di divertimento, quel sentimento che volevo ancora.”

Kevin Durant ha trovato esattamente ciò che cercava. Forse, quello che cerca tutt’ora ai Brooklyn Nets.

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