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Risultati NBA: Milwaukee senza Giannis la spunta all’ultimo respiro, pioggia di triple per i Jazz

Otto gare nella nottata NBA di Pasqua, che vede Embiid aggiudicarsi lo scontro a distanza con KAT e Miami blindare un buon successo casalingo sui Cavs. Vittorie nettissime per Knicks, Jazz e Blazers, mentre solo all’overtime i Pacers riescono a superare a domicilio gli Spurs di coach Popovich.

(22-26) Indiana Pacers 139 – 133 San Antonio Spurs (24-23) [OT]

E’ servito un overtime in quel di San Antonio per stabilire chi tra Spurs e Pacers meritasse di più la W al termine di 48 minuti regolamentari ricchi di emozioni, anche se i puristi delle difese di una volta forse storceranno il naso.

Come da tabellino, fin dai primi minuti la gara si dimostra all’insegna dell’equilibrio. Dopo un primo quarto concluso sul punteggio di 32-33, le due squadre cercano invano di scuotersi per cercare di indirizzare il match su un binario favorevole: prima tocca agli ospiti, che riescono a presentarsi all’intervallo sul +8, poi nel terzo periodo la palla passa ai padroni di casa, che si rimettono in carreggiata riportandosi sul -1.

Tuttavia, la gara non si sblocca né in un senso né nell’altro: una volta giunti all’overtime, però, gli Spurs non sembrano averne più per tenere a bada la concorrenza, con i Pacers che guadagnano un discreto margine utile a blindare la vittoria numero 22 nonostante le assenza dei vari Sabonis, Brogdon e Lamb.

Sugli scudi l’ormai solito Caris Levert, autore per l’occasione di 26 punti e 9 assist, mentre ai texani non bastano i 25 punti di DeRozan e i 20 a testa di Dejounte Murray e Keldon Johnson.

(20-29) Oklahoma City Thunder 85 – 133 Portland Trail Blazers (30-19)

Debacle senza appello per i Thunder in quel di Portland, con i padroni di casa che tra le mura amiche del Moda Center rifilano una severissima lezione ai ragazzi di Mark Daigneault.

Il match si rivela ben presto un autentico massacro per gli ospiti, che già nel primo quarto vedono Lillard e soci fuggire sul +16. La situazione di certo non migliora con il passare dei minuti, con Portland che alla vigilia del quarto periodo veleggia addirittura sul 104-59. In pieno garbage time, OKC riesce a giocarsi ad armi pari solo gli ultimi 12 minuti del match: magra, magrissima soddisfazione per una squadra che vuole sì perdere, ma con qualche lunghezza di scarto in meno possibilmente.

Ben cinque panchinari in doppia cifra per i Blazers, che consentono a Lillard di prendersi una meritata pausa limitandosi a 16 punti e 6 assist; niente paura, ci pensa CJ McCollum a raccoglierne l’eredità con 20 punti messi a referto in un match dal basso minutaggio per i titolarissimi. Tra le fila dei Thunder, invece, diventa difficile individuare qualche sufficienza: vada per la doppia doppia di Moses Brown, che chiude con 10 punti e 14 rimbalzi.

(12-38) Minnesota Timberwolves 113 – 122 Philadelphia 76ers (34-15)

Dopo dieci gare di assenza, il Wells Fargo Center torna a coccolare il talento di Joel Embiid, che con i suoi 24 punti ed 8 rimbalzi contribuisce attivamente al successo dei suoi a scapito dei derelitti Timberwolves.

Il primo quarto, eppure, sorride proprio agli ospiti, che dopo 12 minuti di gioco si ritrovano sul 29-26. Tuttavia, quello di Minnesota è solo un piccolo fuoco di paglia: a cavallo tra il secondo e il terzo periodo i Sixers rialzano la testa e iniziano a gettare le basi per il successo numero 34 della stagione, nonostante la resistenza opposta da un Karl-Anthony Towns letteralmente incontenibile.

Nel finale i Timberwolves ci provano anche, ma il gap è ormai troppo ampio per poter mettere in discussione la vittoria dei padroni di casa. Inutili, dunque – almeno ai fini del risultato, – anche i 27 di Anthony Edwards, mentre il grande protagonista del successo casalingo di Philly è Tobias Harris, che mette la firma su 32 punti in altrettanti minuti di gioco.

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