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NBA, Phil Jackson parla del periodo ai Knicks e critica la leadership di Carmelo Anthony

L’ex-presidente dei Knicks si toglie qualche sassolino dalla scarpa

Per gli appassionati NBA Phil Jackson non è di certo un nome qualunque. Dai successi con i Bulls di Michael Jordan, a quelli con Kobe Bryant e Shaquille O’Neal a Los Angeles, Jackson è sempre stato in grado di portare alla vittoria squadre di alto calibro attraverso il suo incredibile lavoro da coach.

Tuttavia, i tifosi dei New York Knicks ricorderanno Jackson per una parentesi molto meno felice da presidente della franchigia (2014-2017), in cui il leggendario coach non ha saputo condurre i newyorkesi ad alcun successo rilevante. Sembra però che il maestro zen sia ora pronto a svelare alcuni retroscena della sua avventura ai Knicks; nel podcast The Curious Leader di Coby Karl, l’ex-presidente ha infatti discusso di diversi episodi accaduti durante la sua gestione.

Il primo tema trattato è stato il rapporto con la stampa, definita “contro la squadra e pronta a fare qualsiasi cosa per creare apprensione“. Per parlare del rapporto con giornalisti e telecamere, Jackson si è paragonato ad una figura molto controversa del panorama americano:

Capisco quello che ha passato [Donald] Trump nei suoi primi 3 anni e mezzo con i media.

Oltre ad attaccare i mezzi d’informazione, l’ex-dirigente Knicks ha puntato il dito contro Carmelo Anthony, superstar della squadra in quel periodo. Sembra infatti che Melo non fosse il leader adatto per il roster:

Penso che Carmelo [Anthony] volesse essere un leader, ma non credo che sapesse esattamente come guidare la squadra da giocatore. Credo che la sua personalità abbia intimidito alcuni dei coach chiamati ad allenare il team. Di conseguenza, penso sia mancata l’intesa necessaria tra giocatori e allenatori, e per quanto provassi a far capire i miei concetti, non credo fossi abbastanza vicino [alla squadra] da poter imporre la mia visione.

Phil Jackson ha poi ammesso di aver tentato di scambiare il giocatore, definito “colpevole” di non aver rinunciato ad una clausola di non-scambio inserita nel proprio contratto.

Nonostante ciò, sembra chiaro che l’avventura ai Knicks non sia stata priva di rimpianti:

Per me è stata una grande delusione dover fare i conti con così tanti imprevisti senza riuscire a cambiare la situazione, perché [i Knicks] sono il cuore pulsante di New York. […] Ci sono molti tifosi devoti dei Knicks e apprezzo il loro spirito, ma molte volte ostacolano il team.

In attesa di ascoltare la seconda parte del podcast, i tifosi non potranno che guardare all’attuale record della squadra (23-22) con gioia. Dopo tanti anni, i Knicks potrebbero essere veramente tornati.

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