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Risultati NBA: Doncic vince la sfida a colpi di career-high con Williamson, i Lakers soffrono ma mettono la settima

Ben 11 gare nella notte NBA, con i Clippers che rispondono al successo dei cugini grazie a un Leonard in grande spolvero e i Jazz che superano in casa i Bucks. Vittorie per Blazers, Spurs e Hornets, cadono invece i Celtics sotto i colpi di Saddiq Bey.

(6-20) Minnesota Timberwolves 114 – 120 Charlotte Hornets (13-14)

I Timberwolves ce l’hanno messa tutta per uscire dai bassifondi della Conference, ma con un Rozier da 41 punti, 7 rimbalzi e 3 assist c’era francamente poco da fare per Towns e soci.

Buon per Charlotte, che si aggiudica la terza vittoria in quattro gare riuscendo a recuperare lo svantaggio accumulato nella prima frazione (30-25) grazie ai colpi di “Scary” Terry e del già imprescindibile LaMelo Ball, autore di 20 punti e 11 rimbalzi.

Dall’altra parte, non sono invece bastate alla truppa di coach Saunders le buone prestazioni offerte dal trio Towns-Beasley-Edwards, in grado di combinare per 77 punti complessivi ma non di riportare il successo a Minneapolis.

(19-8) Los Angeles Clippers 125 – 106 Chicago Bulls (10-15)

Nonostante l’assenza di George è tutto facile per i Clippers, che in trasferta ad est contro i Bulls non si fanno troppi problemi a cogliere la win numero 19 della stagione sfruttando al meglio i 33 punti e 6 rimbalzi di Kawhi Leonard, decisivo nel terzo periodo con una serie di canestri pesanti che spezzano il sogno rimonta dei Bulls.

Nel primo tempo, invece, i padroni di casa erano tutto sommato riusciti a restare a contatto, chiudendo sul 58-54, a -4 dagli ospiti, che al rientro dagli spogliatoi, grazie all’exploit del proprio numero 2, gettano le basi per la fuga.

Troppo Leonard per i Bulls, costretti a sventolare bandiera bianca nonostante i 26 punti, 6 assist e 9 rimbalzi di Zach LaVine.

(10-15) Oklahoma City Thunder 95 – 97 Denver Nuggets (14-11)

Nonostante i punteggi relativamente bassi, non è certo mancato lo spettacolo al Pepsi Center di Denver, dove i Nuggets riescono a strappare la vittoria in extremis grazie a un Nikola Jokic a un passo dalla tripla doppia – 22 punti, 13 rimbalzi e “solo” 9 assist per il Joker.

Eppure le cose non si erano messe poi così bene per i padroni di casa, alle prese con delle polveri più bagnate del previsto che nel primo quarto danno una mano ai Thunder nel portarsi sulla doppia cifra di vantaggio (28-16). Le cose non sembrano voler cambiare in un secondo tempo all’insegna dell’equilibrio (53-40 a fine primo tempo), e così bisogna attendere il terzo quarto per assistere ai primi timidi tentativi di rimonta di Denver, che grazie a Porter Jr. piazza un parziale di 13-4 che vale il -6, ma ci pensa poi Jackson a riallungare sul +12 per i suoi.

Dopo le prove generali, i Nuggets passano all’azione: pur con Jokic in panchina, i ragazzi di coach Malone riescono a riportarsi a contatto a 3 lunghezze di distanza dagli avversari, ma i Thunder si riportano nuovamente a debita distanza a 4 minuti e mezzo dal termine, sul punteggio di 89-81. Jokic torna in campo per l’assalto finale e i Nuggets segnano i successivi 12 punti, mettendo la freccia a un minuto e mezzo dal termine con il jumper del Joker; la tripla di Barton si rivela poi decisiva per il 95-97 finale.

22 punti, 5 assist e 5 rimbalzi per Jamal Murray, mentre il miglior marcatore dei Thunder è Justin Jackson, con i suoi 20 punti in uscita dalla panchina. Sfiora la tripla doppia Kenrich Williams, che chiude con 7 punti, 11 rimbalzi e 9 assist.

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