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NBA, condannato a 120 giorni di prigione Malik Beasley

Futuro sempre meno luminoso per i Timberwolves

Malik Beasley è stato condannato a 120 giorni di arresti domiciliari dopo essersi dichiarato colpevole delle accuse mosse a settembre riguardo la detenzione illegale di armi e stupefacenti.

Stando a quanto riportato da Shams Charania, insider di The Athletic, il giocatore dei Minnesota Timberwolves sconterà la pena al termine della stagione 2020-2021.

Di fatto, Il giudice ha riconosciuto Beasley colpevole solo del reato di detenzione di arma da fuoco e ha lasciato cadere le accuse relative al possesso di droga, un verdetto che senz’altro ha soddisfatto i legali del giocatori i quali hanno dichiarato:

Malik avrà la possibilità di continuare a lavorare per diventare una persona migliore e fare scelte migliori“.

Il primo arresto risale alla sera del 26 settembre, occasione in cui il giocatore avrebbe puntato un fucile verso una famiglia che si era fermata con l’auto di fronte alla sua abitazione. Dopo aver avvisato la polizia, quest’ultima ha perquisito la casa di Beasley e ha rinvenuto altre armi da fuoco, tra le quali una risultava rubata, e un certo quantitativo di hashish. Ad aggravare la situazione, anche le accuse di minacce.

Ora resta da vedere se anche la NBA deciderà di sanzionare o sospendere l’attività del giocatore, anche se al momento la questione è ancora poco chiara.

Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, in 24 presenze Beasley ha registrato una media di 20.5 punti, 5.2 rimbalzi e 2.5 assist. I Minnesota Timberwolves, invece, attualmente si trovano all’ultimo posto della Western Conference con un pessimo record 6-18.

 

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