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NBA, Brandon Ingram parla del periodo ai Lakers: “Un disastro”

Il giovane All-Star ha sicuramente beneficiato della trade a New Orleans

Pensare che fino a due anni fa i Los Angeles Lakers fossero una squadra in ricostruzione suona quasi assurdo considerando il titolo appena vinto. Eppure, fino al secondo anno di LeBron James nella città, le cose sembravano destinate al peggio. Nonostante la presenza di alcuni giocatori con buone prospettive, infatti, l’ambiente appariva troppo diviso internamente e privo di veri punti di riferimento sul campo (oltre al solito James). Tra i giocatori del team più criticati in quel periodo era presente anche un certo Brandon Ingram, ora All-Star per i New Orleans Pelicans.

Il 23enne, finito a NOLA nella trade per Anthony Davis, ha avuto la possibilità di parlare del suo periodo gialloviola ai microfoni del podcast del compagno di squadra JJ Redick, The JJ Redick Podcast. Queste la parole dell’ala piccola:

Ogni giorno sentivo parlare degli ex-Lakers vicino all’ambiente, che dicevano “le cose non dovrebbero andare così”. È capitata una partita in cui lo stress e le pressioni esterne hanno avuto la meglio su di me. […] Durante quella partita ero convinto che [i problemi] fossero qualcosa di più grande del basket. Mi sembrava di essere in un film, c’erano telecamere ovunque. A quel punto, è diventato fondamentale bloccare tutta la negatività, soprattutto quella lontana dal basket.

È stato difficile, ma ho avuto vicino il mio personal trainer, che mi ha detto le cose chiaramente, mi ha spiegato il business e si è preoccupato che continuassi a lavorare. Mi ha dato una routine per giocare bene, e mi ci sono immerso. Conosco i miei compagni, e so che [le voci di trade] li stavano uccidendo. Quando ti svegli e tutte le mattine vedi il tuo nome ovunque su Twitter, le cose diventano difficili. […] Sembrava che nessuno volesse giocare o fare qualsiasi cosa. È stato un disastro.

Ho passato tutto l’anno a urlare contro i coach ed i miei compagni, arrivando al punto in cui non mi riconoscevo più. Ho lasciato che i rumors e le voci esterne mi influenzassero invece di continuare a dedicarmi al basket. Sono qualcuno a cui interessa degli altri, ma a quel punto ho dovuto pensare a me stesso.

Sembra che Ingram non abbia apprezzato molto la permanenza in una delle più grandi città del mondo. Fortunatamente, BI è stato in grado di ritrovare la serenità a New Orleans, in cui è uno dei leader della giovane squadra.

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