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NBA, Nash: “Ecco perché sono stato scelto dai Nets”

I tanti alti e i pochi bassi della carriera da giocatore contribuiranno a sviluppare il rapporto con la squadra

Brookyn freme per l’inizio della stagione 2020/2021. L’ultima annata è stata di attesa, nonostante la faraonica scorsa offseason. Gli arrivi degli infortunati Irving e Durant promettevano scintille, a patto di saper resistere per una stagione.

Nel frattempo sono cambiate diverse cose. Coach Atkinson ha lasciato (si dice proprio dietro spinta delle due stelle) ed è arrivato un debuttante al suo posto, anche se non uno qualunque. A guidare i Nets nella prossima stagione ci sarà infatti Steve Nash. Il leggendario playmaker dei Suns, tra gli altri, è stato nominato un po’ a sorpresa per la panchina di Brooklyn, nonostante la sua totale inesperienza nel ruolo.

Tra le incognite sul debutto e la certezza di avere a disposizione un vero genio della pallacanestro, i Nets hanno voluto dare fiducia a Nash, che ha spiegato quale potrebbe essere stato il motivo di questa scelta:

“Quello che posso offrire sono i punti di forza e le qualità su cui ho costruito la mia carriera da giocatore. Parte di questo è essere in grado di relazionarmi ai giocatori su livelli differenti. Ho iniziato come prima scelta, ho passato momenti davvero difficili e altri al top della lega. Offro possibilità di confronto a tutti i tipi di giocatore. Questo aiuta le mie capacità di creare un rapporto e di avere leadership. Francamente, credo che ciò mi abbia aiutato molto nell’essere scelto per questa posizione”

Non è la prima volta, comunque, che un debuttante viene messo sulla panchina di una squadra con grandi ambizioni. Tyronn Lue, nel 2016, guidò i Cavs al titolo. Nick Nurse fece lo stesso l’anno scorso, alla sua prima esperienza in NBA, sulla panchina dei Toronto Raptors. Anche lo stesso Kerr portò una squadra che l’anno prima si era fermata al primo turno contro i Clippers, Golden State, a vincere uno strepitoso titolo nel 2015. Insomma, niente di nuovo.

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