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NBA Season Preview: Southwest division

Houston è ancora padrona, New Orleans è in rampa di lancio, Dallas ha i primi Big 2 europei, Memphis comincia il rebuilding. Ah, e gli Spurs sono gli Spurs.

Dallas Mavericks

La squadra di Mark Cuban è alle soglie della stagione della rinascita.

Dopo essersi rimessa sulla mappa delle squadre in ‘the rest of the pack’ grazie all’arrivo e istantanea esplosione di Luka Doncic, i Dallas Mavericks quest’anno potranno finalmente avere a disposizione Kristaps Porzingis, per il quale hanno mosso diversi asset a Febbraio e a cui, quest’estate, hanno offerto 158 milioni in cinque anni, assicurandosi un core giovane e di grandi prospettive a lungo termine.

Il nodo principale che riguarda i Mavs adesso è capire quali siano le reali condizioni fisiche di Porzingis, che ha avuto tutto il tempo di recuperare al meglio dall’infortunio al ginocchio ma non mette piede su un parquet NBA dal Febbraio 2018; se il lungo lettone sarà in grado di riabituarsi velocemente ai ritmi NBA, l’intesa con Doncic arriverà quasi in automatico.

Durante i primi mesi della regular season 2017-18, quando c’erano addirittura MVP Buzz per lui, Porzingis aveva messo in mostra un mix di pericolosità nella metà campo offensiva – con possibilità sia di attaccare il ferro in palleggio contro avversari più lenti, che di colpire con continuità dall’arco grazie a un punto di rilascio vergognosamente alto – unito a una protezione del ferro praticamente inaudita per un lungo del genere, lunghissimo e atletico ma lontano dal top di gamma fisico che la lega offre a oggi.  Oltre che completarsi a meraviglia offensivamente, Porzingis avrà la possibilità di nascondere al meglio Doncic in difesa.

Insieme, Doncic e Porzingis potranno utilizzare un pick ‘n roll potenzialmente devastante, che condotto dallo sloveno avrà la possibilità di liberare lo stesso al tiro, servire Porzingis in fase di rullaggio verso il ferro, o andare direttamente dentro e scegliere se provare a concludere o andare da Porzingis pronto a colpire da 3 (sempre nel 17-18, Porzingis ha tirato con il 39.5% da 3 su 4.8 tentativi a partita fino all’infortunio).
Affascinante sarebbe anche una versione invertita del possesso, con Doncic a servire da bloccante e il lettone portatore di palla; per vedere una cosa del genere in maniera continuativa, però, dovremo probabilmente attendere uno sviluppo maggiore delle capacità di ball handler di Porzingis, ancora non al massimo delle possibilità. Quel che è sicuro è che le carte in regola per aver creato uno dei prossimi grandi Big Two lega ci sono tutte.

Sembra riduttivo, ma gran parte della stagione di Dallas passa quindi proprio dalle condizioni di Porzingis, visto che il resto del core è buono ma non eccezionale, e in caso di scommessa vinta sul lettone i Mavs potrebbero ritrovarsi nella posizione di compratori durante l’inverno cercando di irrobustire la rotazione e puntare su giocatori di un certo livello – come Danilo Gallinari, per esempio.
Escludendo alcuni pezzi su cui coach Rick Carlisle ha dato segno di voler giustamente puntare (Jaren Brunson, Dwight Powell), il resto del roster potrebbe tutto risultare come sacrificabile ‘for the greater good’, vista la grande concorrenza offerta dalla Western Conference.

Sono comunque degne di nota alcune mosse estive della squadra texana, in grado di portare all’AAC giocatori interessanti come Seth Curry e Delon Wright: il primo lo scorso anno ha vissuto la miglior stagione della carriera, giocando un ruolo importante a Portland anche durante la grande cavalcata playoff, mentre il secondo, finito da Toronto a Memphis nell’affare Gasol, si è liberato con un sign and trade e rappresenterà una delle opzioni principali nel reparto guardie di Carlisle, portando velocità, atletismo e passing.

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