È ormai rottura totale tra NBA e Cina. Dopo l’opera di boicottaggio su tutti i fronti da parte del paese asiatico verso la lega di basket americana, anche la politica statunitense ha deciso di fare la sua mossa.
Alcuni membri del Congresso hanno infatti iniziato a spingere l’NBA verso la sospensione dei rapporti commerciali e il blocco di ogni business che la lega ha in Cina, almeno fino a quando quest’ultima non faccia un passo indietro nella sua opera di boycott.
Otto membri del Congresso hanno inviato una lettera al commissioner Adam Silver. È interessante notare che l’intento di rispondere in maniera decisa alla Cina è comune a entrambe le parti della politica americana, sia tra i repubblicani (Ted Cruz) sia tra i democratici (Alexandria Ocasio-Cortez), entrambi firmatari della missiva, che recita:
“I giocatori NBA hanno un ricco passato di espressione su argomenti delicati riguardo giustizia sociale e diritti umani all’interno degli Stati Uniti e l’NBA è orgogliosa di prendere le loro parti quando esercitano questo diritto. Mentre è facile difendere la libertà di espressione quando non costa nulla, avere un atteggiamento equivoco quando ci sono introiti economici in ballo è un tradimento dei valori fondamentali americani”
Una presa di posizione netta da parte del Congresso, deciso a difendere i valori di libertà d’espressione a qualunque costo, come comunque fatto già da Silver. Se sul futuro dei rapporti tra Cina e NBA c’è più di un grosso punto di domanda, di certo c’è che la questione ha ormai travalicato i confini sportivi ed economici, come dimostra anche l’interessamento del presidente Donald Trump.
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