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NBA, Il leader motivazionale di Golden State: Kevin Durant

Non potendo aiutare i compagni sul parquet il 35 ha dato il suo apporto alla causa in modo differente.

E’ passato ormai del tempo da quella funesta Gara 5 della Oracle Arena contro gli Houston Rockets. Da quella semifinale della Western Conference, Kevin Durant è stato costretto ad abdicare per problemi al polpaccio.

Un problema non poi così lieve visto che ha saltato l’intera serie contro Portland delle finali dell’Ovest e già 3 gare di queste pazzesche Finals 2019. Seppure lo staff medico si era detto ottimista e lo stesso Kerr aveva affermato che basterà un allenamento sul parquet per permettere poi a KD di prendere parte alla successiva gara, i tempi si stringono sempre più.

L’ex ala degli Oklahoma City Thunder potrebbe finalmente rientrare per la prossima partita in programma nella notte tra venerdì e sabato alle ore 3.00 italiane.

Ma l’apporto di Durant non è mancato affatto. Non potendo aiutare la squadra segnando punti sul parquet, la scelta numero 2 del draft del 2007 si è travestito da motivatore seriale nei confronti dei compagni di squadra.

Queste le parole di Quinn Cook che ne celebra l’operato:

“E’ stato grande, un immenso leader e motivatore per tutti con le sue parole prima delle gare. Da quando è rimasto fuori per infortunio, è stato eccezionale con noi. In queste 3 fondamentali partite delle Finals è stato il miglior leader che potevamo avere fuori dal campo.”

Bastava vedere le immagini del pre-gara 3 nello spogliatoio della Oracle Arena in cui KD si è trattenuto a parlare e caricare in maniera veemente Curry per quella che si è dimostrata essere una partita speciale per il 30 di Golden State che, nonostante la sconfitta, ha aggiornato il suo carrer high nei Playoff con 47 punti.

A giudicare dalle dichiarazioni di Cook e dal modo in cui Kevin spronava tutti i componenti del team risulta evidente quanto il numero 35 sia carico e stia attendendo con la clessidra in mano il via libera dallo staff medico.

Durant freme dalla voglia e mai come adesso serve una mano nella Bahia: gara 4 è alle porte.

 

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