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All-NBA Team: i voti strani e curiosi

Tre preferenze in particolare fanno discutere gran parte dell’opinione pubblica.

I migliori quintetti della stagione sono stati diramati dalla NBA poche ore fa. Il primo quintetto è formato da Giannis Antetokounmpo, Paul George, James Harden, Stephen Curry e Nikola Jokic.

Ovviamente non sono mancate le polemiche a riguardo. Ebbene si perché, oltre ai tre quintetti, sono stati pubblicati anche gli altri giocatori che hanno ricevuto voti senza però accumulare un quantitativo di punti tale da poter far parte dei migliori 15.

Il valore in questione di punti per ogni quintetto è il seguente: un voto per il primo quintetto dava 5 punti al giocatore, 3 punti per il voto al secondo quintetto ed 1 solo punto per ogni voto al terzo quintetto.

Tra le cose però che balzano agli occhi leggendo i voti complessivi sono delle preferenze abbastanza opinabili. Con grande stupore a ricevere un voto sono stati anche Marvin Bagley dei Sacramento Kings, Domantas Sabonis degli Indiana Pacers e Dwayne Wade dei Miami Heat.

Ciò in altre parole significa che colui che ha votato per il terzo quintetto Sabonis o Bagley li ha preferiti ad uno tra KD, George, James, Griffin e Kawhi.

Mentre il voto di Wade (per il secondo quintetto) implica che la stagione di Flash è stata preferita all’annata di uno tra Westbrook, Curry, Lillard, Irving, Walker e Thompson.

Seppure tutti e tre hanno fatto molto bene nei rispettivi team la scelta sembra comunque eccessiva.

Quella dei miglior quintetti dell’anno può sembrare un’iniziativa fine a se stessa, ma in realtà a questi voti e quindi a queste scelte sono legate un sacco di situazioni contrattuali e sono quindi motivo d’interesse sia per i giocatori che per le franchigie in vista degli assetti societari.

Far parte o meno del primo quintetto NBA, infatti, dà spesso modo di avvalersi di alcune clausole con bonus di un certo rilievo: è il caso di Karl Anthony Towns che, rimasto fuori dalla squadra migliore della lega, non potrà esercitare un’opzione prevista nel suo contratto a Minneapolis e lascerà sul tavolo dei TWolves ben 32 milioni di dollari. KAT non ne farà certamente una tragedia poiché potrà “consolarsi” in ogni caso con i restanti 158 milioni garantiti in cinque anni.

Opposta è la situazione di un altro centro, quello degli Utah Jazz: Rudy Gobert. Il francese per avere vinto il DPOY (miglior difensore dell’anno) la scorsa stagione ed essere entrato nel miglior quintetto difensivo di quest’anno e nel terzo generale della lega ha la possibilità di firmare una super estensione nella prossima estate.

Insomma c’è da scommetterci: che sia per prestigio o semplicemente per fini economici, molti atleti, ad inizio stagione, si prefissano quest’obiettivo.

 

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