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Boston Celtics

NBA, Marcus Smart corre verso il rientro in campo

La guardia dei Celtics sta recuperando in fretta e potrebbe tornare a calpestare il parquet prima del previsto

La partita persa per 108 a 116 in casa Orlando ha aperto le porte dell’infermeria a due pezzi pregiati dei Boston Celtics: Jason Tatum, per un problema alla gamba destra, e Marcus Smart, a causa di uno strappo ai muscoli addominali. Dopo 25 giorni la guardia numero 36 vede l’orizzonte e potrebbe tornare presto a disposizione, già a partire dalle semifinali di conference contro i Bucks.

Infatti Smart, nonostante non si sia ancora allenato insieme alla squadra, si sta allenando individualmente ed a passato a pieni voti numerose situazioni di uno contro uno con un membro dello staff di coach Stevens, perfino realizzando una schiacciata. E lo statunitense ha commentato così: “[ieri] è stato un grande giorno. Sono riuscito a fare un passo in avanti, quel passo che mi permette di ritornare in campo facendo cose semplici, come muovere i miei addominali normalmente”. Il segno più promettente è la mancanza di dolore, dato che al momento dell’infortunio Smart si sentiva “come lacerato da una lama” ed aveva difficoltà a camminare, ridere e perfino respirare. La guardia dei Celtics ha aggiunto: “Il dolore sta diminuendo, anche il respiro. Qualsiasi contatto, fino a due settimane fa, era un dolore lancinante ma adesso sto bene, e giorno dopo giorno continuo a migliorare”.

Smart, come ogni giocatore di qualsiasi sport affetto da infortunio, è ansioso di tornare sul rettangolo di gioco ma rimane paziente ed aspetta di completare il recupero. “È dura vedere i propri compagni combattere mentre tu puoi solo parlargli. Ma questo fa parte del gioco”, ha dichiarato a proposito. Nel frattempo il numero 36 si diverte mettendosi nei panni dell’allenatore e cercando di istruire i ragazzi più giovani. Il prossimo passo del recupero prevede la sopravvivenza ai normali contatti di gioco e Smart sa che non sarà così facile superare in fretta questo nuovo test: “Valutiamo giorno per giorno. Non c’è niente che posso fare, un giorno posso sentirmi bene e l’altro male. Devo recuperare lentamente e giorno per giorno”

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