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Risultati NBA: crollo Denver, Warriors soli in vetta alla Western Conference. Cade anche OKC, Young batte i Bucks all’overtime

Grandissme sorprese nella notte NBA, con Nuggets, Thunder e Spurs che incappano in dolorose sconfitte. Golden State ringrazia distruggendo i malcapitati Hornets

trae young

[57-20] Milwaukee Bucks 135 – 136 Atlanta Hawks [28-49]

È servito un overtime per decretare il vincitore della sfida andata in scena alla Philips Arena di Atlanta, dove i Bucks di coach Budenholzer, privi di Antetokounmpo e Middleton per infortunio e con Eric Bledsoe a riposo, hanno inaspettatamente dovuto sventolare bandiera bianca di fronte ai ben meno quotati Hawks. Nonostante le polveri decisamente bagnate – 7 tiri su 7 sbagliati nella seconda metà di gara, così come i primi due dell’overtime, non esattamente la definizione un esempio di “clutch”, è stato l’idolo di casa Trae Young a regalare una storica vittoria al pubblico di Atlanta con un buzzer beater che ha lasciato di stucco Giannis e compagni.

https://twitter.com/ATLHawks/status/1112431613479051264

Già, perché con un secondo ancora da giocare Kevin Huerter ha cercato di servire John Collins con un lob su cui è intervenuto Brook Lopez, che per impedire al numero 20 di Atlanta di entrare in possesso del pallone ha inavvertitamente confezionato un assist perfetto che Young non ha potuto rifiutare. La review degli ufficiali di gara ha poi confermato la regolarità del canestro, decretando la ventesima sconfitta stagionale della corazzata di coach Bud, scesa in campo per l’occasione in versione decisamente rimaneggiata. Con le stelle in panchina, ci ha pensato uno Sterling Brown da 27 punti e 9 assist a prendersi la scena, mentre lo stoico Tim Frazier ha trascorso sul parquet tutti i 53 minuti dell’incontro mettendo a referto 20 punti e 15 assist. Dall’altra parte, doppie doppie per Young, Collins e Anderson, a testimonianza del futuro luminoso che attende i giovani Hawks.

 

[35-42] Los Angeles Lakers 130 – 102 New Orleans Pelicans [32-46]

I Lakers si aggiudicano lo scontro diretto tra le due grandi protagoniste della trade deadline dello scorso febbraio, quando, anche e soprattutto a causa degli attriti provocati dall‘affaire Davis, i gialloviola e i Pelicans sono entrati in una spirale di problemi di spogliatoio e sconfitte che non hanno fatto altro che limare le già non buonissime chance di accedere alla postseason.

https://twitter.com/Lakers/status/1112513335054852096

In uno scontro in cui, paradossalmente, nessuna delle due contendenti ha potuto contare su AD, i losangelini, trascinati da un dominante McGee sotto le plance (23 punti e 16 rimbalzi per l’ex Golden State), da un Rondo d’annata e dal career-high da 23 punti fatto registrare da Alex Caruso, si sono aggiudicati senza troppa fatica quello che potremmo definire il “derby degli sconfitti” di questa sessione di mercato, ma anche dell’intera stagione. Pur senza LeBron, dopo un inizio di gara all’insegna dell’equilibrio, i Lakers hanno dilagato nel terzo quarto, mettendo a segno 44 punti contro i 22 dei Pels, decisamente troppi perché i fragili padroni di casa potessero pensare di rimettersi in carreggiata.

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