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NBA, parla LeBron: “Le chiacchiere su di me non mi toccano più ormai”

Dopo la grande performance messa in mostra contro i San Antonio Spurs, James confessa di non dar più peso alle critiche derivanti dall’esterno

Durante gli ultimi giorni in molti hanno parlato di LeBron James all’interno della lega, partendo da Magic Johnson fino ad arrivare a Kobe Bryant e – per ultimo – a Kevin Durant.

Se però il discorso dei due ex Lakers era incentrato più sul commentare (e consigliare) il gioco del numero 23 da Akron, quello di KD invece ha assunto toni sicuramente meno piacevoli da ascoltare per LeBron, accusato di essere un compagno di squadra poco adatto alla crescita dei giovani talenti in gialloviola.

Naturalmente, il risultato di tutto questo parlare ha portato i Lakers a 4W in fila e ad una partita memorabile del Prescelto contro i malcapitati Spurs, recuperati sul finale dai Lakers grazie a 20 punti (sui 42 totali) dello stesso James.

Nel post partita però, il Re avrebbe ugualmente negato che questa super prestazione potesse essere influenzata anche solo in minima parte dai commenti delle ultime settimane derivati dai suoi colleghi:

“No, scherziamo? Ho passato il periodo in cui la prendevo sul personale. Insomma posso fare quello che voglio [in campo], indipendentemente da situazioni più o meno difficili.. a me non cambia. Ciò che mi importa davvero è permettere ai miei compagni di segnare tiri pesanti nell’ultimo periodo di gioco, le chiacchiere su di me non mi toccano più ormai.”

Dopo aver riportato i suoi Lakers in vantaggio sul 99-97 a poco più di 4′ dal termine del match infatti, sono stati proprio i vari Kuzma-Hart-Ball a dare la spallata decisiva ai texani, combinando per 13 punti consecutivi.

Una bella sensazione dunque per i giovani losangelini, capaci di seguire il loro leader e di approfittare delle sue giocate proprio come spiegato da Josh Hart:

“[LeBron] è semplicemente il miglior giocatore mai visto, sai già che vincerà la partita quando sfodera prestazioni del genere. Criticarlo è inutile, la gente dovrebbe solo apprezzare il fatto di essere testimone della sua grandezza.”

Grandezza che, a quasi 34 anni e dopo 16 stagioni Nba, si riassume in 28.4 punti, 7.6 rimbalzi e 6.6 assist di media a partita, con un pass già staccato per il possibile premio di Mvp 2018-19.

 

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