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NBA, coach D’Antoni sulla mancanza di profondità dei Rocekts

Dopo la sconfitta contro i Dallas Mavericks, coach Mike D’Antoni ha parlato dei problemi dei suoi Houston Rockets, a partire dalla mancanza di profondità del roster

La sconfitta della notte per 128-108 contro i Dallas Mavericks è stata la quarta consecutiva per gli Houston Rockets di Mike D’Antoni, che in questo inizio di stagione sono stati in netta difficoltà.

Con il record di 9-11, infatti, Harden e compagni si trovano penultimi nella Western Conference, dopo un primo mese di NBA dalle grandi sorprese.

Come ha spiegato in un’intervista post-partita, Mike D’Antoni crede che le sconfitte siano dovute in gran parte dalla mancanza di profondità del roster dei Rockets:

“Ovviamente è un problema. Si tratta di qualcosa che so che il front office ha provato a risolvere. Loro stanno facendo il meglio che possono. Nessuna colpa; è semplicemente così che vanno le cose.”

I numerosi infortuni hanno decimato la squadra, che sta facendo a meno di Chris Paul (problemi al tendine del ginocchio), Gerald Green (caviglia) e Nene Hilario, che dovrebbe essere vicino al rientro e al debutto stagionale.

D’Antoni ha aggiunto:

“Però saremmo abbastanza profondi. Abbiamo tutti (spostati) un paio di gradini avanti. Abbiamo i nostri rookie che giocano come sesto o settimo uomo. E loro dovrebbero essere il nono, il decimo. Loro andranno bene (lì) una volta ogni tanto, ma quando dipendi da loro, è dura. E non si tratta di una loro colpa. Stanno crescendo. Noi dobbiamo solo toccare ferro e assicurarci che siano in salute.”

Dopo aver messo a contratto al minimo salariale Carmelo Anthony e Michael Carter-Williams in estate, in poche settimane Houston ha deciso di separarsi dal primo e mettere fuori dalle rotazioni il secondo. Motivo per cui, i Rockets si sono visti costretti a mettere in campo per diversi minuti i rookie undrafted Gary Clark e Isaiah Hartenstein e Danuel House Jr., richiamato dalla G-League.

Nella striscia di 4 sconfitte consecutive (due delle quali finite all’overtime), James Harden, PJ Tucker, Clint Capela e Eric Gordon hanno dovuto giocare quasi 40 minuti a partita. Secondo lo stesso coach D’Antoni, sono proprio questi 4 i giocatori ad aver sofferto maggiormente delle rotazioni corte. Per questo, contro Dallas, all’inizio del quarto quarto – quando i Mavs hanno dimostrato di non cedere ai tentativi di recupero dei Rockets – l’allenatore ha richiamato in panchina apparentemente presto i propri titolari.

“Mi preoccupano i minuti. Questa sera li ho tolti prima perchè mi sembrava stupido farli giocare (in una sconfitta schiacciante). Periodicamente, potremmo doverli lasciare fuori per una partita semplicemente per vedere cosa succede. Assicurarci che – per quanto possiamo; e non c’è una scienza che dice che sarà a prova di bomba, ma per quanto possibile – preserveremo i nostri ragazzi.”

Anche James Harden ha detto la sua riguardo al momento di difficoltà della squadra:

“Ci siamo già passati. Abbiamo attraversato un periodo difficile, poi ci siamo uniti e abbiamo vinto tipo 5 partite di fila – e stavamo davvero bene. Dobbiamo solo trovare una soluzione. Abbiamo un sacco di ragazzi nuovi e la stagione è cominciata solo da 20 partite. Ne abbiamo altre 60 per andare avanti.”

 

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