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Le 7 Steals of the Draft più clamorose di tutti i tempi

Il Draft è un momento chiave, in cui si può pescare il jolly o commettere un fatale errore: ecco a voi le 7 Steals of the Draft più clamorose di sempre

Il Draft, come quello appena passato ha dimostrato, è uno degli eventi più importanti e più attesi di tutta la stagione. È quel momento in cui ogni squadra è artefice del proprio destino, avendo la possibilità di pescare tra la miriade di talenti sfornati dal college anno dopo anno.
Del senno di poi son piene le fosse, e anche le franchigie che scelgono giocatori che poi si rivelano essere dei flop clamorosi.
Ogni Draft che si rispetti ha saputo regalarci, oltre a grandi delusioni, le sue sorprese; le più eclatanti passate alla storia proprio con l’etichetta di “Steals of the Draft”. Scopriamo allora quali sono state i sette furti con scasso più incredibili messi in atto nella storia della NBA.
Due criteri non propriamente convenzionali per individuare queste 7 steals: il primo impone che il giocatore scelto sia già attualmente o sia destinato ad essere un Hall of Famer, il secondo che il giocatore sia stato scelto con una chiamata inferiore alla #20. In altre parole, non siamo pazzi a non aver incluso Kobe Bryant o Karl Malone nella lista.


1. George Gervin, #40, 1974
Iniziamo con George Gervin, uno degli attaccanti più micidiali della storia, un giocatore capace di vincere per quattro volte (tre volte consecutivamente) il premio di miglior realizzatore NBA con la divisa dei San Antonio Spurs e di chiudere all’ottavo posto nella classifica All-Time per media punti tenuta in carriera (26,2 punti).

Un’abilità unica nell’attaccare il ferro e un tocco delicatissimo capace di evitare anche le manone di Abdul-Jabbar.

Tra le tante cose che rendono immortale il ricordo di Iceman, c’è sicuramente l’epico testa-a-testa con David Thompson messo in scena nel 1978. Con 58 punti segnati, di cui ben 32 in un solo quarto (in assenza di Klay Thompson, staremmo parlando del record di punti segnati in un quarto), otterrà il suo primo riconoscimento come scoring champion, battendo proprio il diretto rivale in maglia Nuggets. Una guardia di 2.01 nel 1974 era merce estremamente rara; una guardia di 2.01 come George Gervin era qualcosa di semplicemente unicoL’unica cosa che è mancata a questo straordinario giocatore, come del resto a tanti realizzatori puri, è stata la capacità di conquistare un anello.
George Gervin è un Hall of Famer, è stato un realizzatore micidiale ed è stato inserito nell’elenco dei 50 migliori giocatori di tutti i tempi. Tutto questo e molto altro, grazie alla scelta #40 in un Draft che, con l’eccezione di Bill Walton e questa clamorosa steal, ha avuto davvero poco da raccontare.

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