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5 giocatori NBA pronti a rilanciarsi con il cambio di maglia

Per alcuni, dopo aver cambiato casacca in questa free agency, potrebbe aprirsi un portone

Il mercato NBA non conosce leggi: trade inaspettate, addii sofferti e cambi di maglia impronosticabili sono solo alcuni dei mille imprevisti che giocatori e franchigie devono affrontare.
La free agency, tuttavia, non è in tutti i casi fonte di musi lunghi e di malintesi – ogni riferimento alla trade DeRozan-Leonard non è puramente casuale.
In alcuni casi l’arrivo del sole, e con esso del periodo in cui si infiamma il mercato, coincide con un nuovo inizio per coloro che hanno passato, per i motivi più vari, una stagione complicata. Lasciamo allora da parte gli scontenti e concentriamoci su chi può sfruttare la nuova avventura per rilanciare la propria carriera o per farla definitivamente decollare.
Abbiamo selezionato per voi i 5 giocatori che potranno maggiormente beneficiare del cambio di maglia, sperando di lasciare indietro tutte le ruggini e le insicurezze vissute nella scorsa stagione e di poter finalmente trovare la sicurezza e la stabilità necessarie per tornare, o iniziare, a brillare.

 

1. Isaiah Thomas

L’ultima stagione di Isaiah Thomas è stata un continuo travaglio: scaricato dai Celtics alla prima occasione buona, non è mai riuscito ad ambientarsi ai Cavs né ai Lakers dove, oltre al feeling con i compagni, è completamento mancata una condizione fisica ottimale.
Quello che si è affacciato alla free agency 2018 è un giocatore arrabbiato, col fuoco negli occhi e con il solo desiderio di rilanciarsi, non importa dove, come e per quanto. L’occasione è arrivata dai Denver Nuggets: Thomas ha scelto di accontentarsi di un annuale da 2 milioni di dollari. La voglia di rivalsa è stata più forte di qualsiasi altra cosa.
A Denver Thomas ritroverà coach Malone, che lo ha già allenato ai Kings nel 2013/2014 e che disegnerà per lui un ruolo da sesto uomo e mentore di Jamal Murray. L’attacco disegnato da Malone ai Nuggets sembra fatto su misura per Thomas: un attacco condotto a un ritmo veloce, che apre il campo e che ricerca con grande frequenza il tiro dall’arco (nella scorsa regular season Nuggets ottavi per tentativi dall’arco e settimi per 3P%). Le perplessità circa la buona riuscita di questo nuovo sodalizio, sorgono sull’altro lato del campo: i Nuggets, vuoi per il lungo infortunio di Millsap o per il nucleo molto giovane, sono stati indubbiamente una delle peggiori difese di tutta la lega nella passata regular season. L’aggiunta di Thomas non fa ben sperare sotto questo punto di vista ma, per spezzare una lancia in favore di Isaiah, se i Nuggets continueranno ad avere problemi difensivi la colpa non sarà di certo esclusivamente sua (nella passata stagione i Nuggets sono stati la quarta peggior difesa della lega, concedendo ben 108.8 punti a partita agli avversari).

Jokic completamente spaesato, la brutta rotazione difensiva porta Murray su Embiid e l’aiuto, in ritardo, arriva da Will Barton. Si può fare meglio insomma

Dalla questione difensiva alle condizioni fisiche che sono tutt’altro che una garanzia, le possibilità che l’intera operazione si concluda con un flop sono tutt’altro che da escludere.
La posta in gioco, tuttavia, era troppo alta per non accettare questa scommessa: la possibilità di riportare in auge un giocatore finito quinto nelle votazioni per l’MVP appena un anno fa e di far tornare a sorridere dentro e fuori dal campo un 2 volte All-Star era troppo ghiotta per non coglierla.

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