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Cleveland Cavaliers

Risultati NBA: vince Golden State, ma la Gara 1 di LeBron è già leggenda

Il Re scrive 51-8-8, ma non basta. Cleveland perde al supplementare dopo un erroraccio di JR Smtih

Cleveland Cavaliers 114-124 Golden State Warriors [OT]

Golden State guida la serie 1-0

Nonostante l’assenza di Andre Iguodala e LeBron in versione Thanos, i Golden State Warriors vincono una meravigliosa Gara 1, già nel novero delle partite più entusiasmanti, combattute, incredibili degli ultimi 20 anni. Ed è vero, spesso si tende ad ingigantire tutto quanto. Spesso di dà per scontata la grandezza dei protagonisti in campo. Qualcuno riesce addirittura a fermarsi all’arbitraggio. Gara 1 è stata una festa di pallacanestro con pochissimi eguali, un grandissimo spot per il basket NBA a queste latitudini, e qualsiasi altra lode immaginabile. Perfetta perché figlia di tante piccole storie anche imperfette, è così che dev’essere ricordata. Un breve riassunto: i 51 punti di LeBron per poco non battevano 4 (quattro) ottime partite dei 4 (quattro) All-Star degli Warriors. Cos’altro rimarrà nella storia di questa Gara 1? L’errore più grave e JR nella carriera di JR; la bontà del piano partita dei Cavs; il fatto che magari questa serie non è scontata come pensavano tanti. Insomma, tantissima carne al fuoco.

Primo tempo

Nella prima frazione i Cavs sorprendono. Sulle spalle del solito James (24 punti con 11 tiri e 4 assist per Il Re all’intervallo), i Cavs riescono a chiudere sul 56 pari dopo aver tirato col 52.4% dal campo e pigliato ben 7 rimbalzi offensivi. Recuperato Kevin Love, il dominio sotto le plance (25 rimbalzi totali a 12; Golden State non ha preso neanche un rimbalzo offensivo nel primo tempo) permette ai Cavs di tornare negli spogliatoi molto dentro la partita – e non era scontato. Nonostante il neanche 25% dall’arco, i Cavs si appoggiano sulle spalle del loro leader e su alcuni fattori random come Jeff Green. (Mai sottovalutare la weirdness dei Cavs.) Per gradire: LeBron è diventato il giocatore con più primi tempi da 20+ punti a Oakland negli ultimi 20 anni di post-season (5).

La ultime giocate del primo tempo: una penetrazione di LeBron è fermata, col fallo, da Draymond Green, la cui difesa è competente e verticale, ma mette una mano in faccia di troppo al Re. Le proteste del #23 gialloblù costringono gli arbitri al tecnico. 4° fallo tecnico di questi Playoff per Dray, quando la squalifica scatta a 7. Infine, una tripla da casa sua sulla sirena di Stephen Curry manda in visibilio la Oracle Arena. BOOM!

https://twitter.com/warriors/status/1002372071433728001

Secondo tempo

Un fattore era certamente scritto sulla lavagnetta del piano gara disegnato da coach Tyronn Lue: cercare di rimanere a galla quando il mare diventa tempesta. Nessuno nella storia dei Playoff NBA aveva tenuto un differenziale così alto (+130) in un singolo quarto.

LeBron prova a rimanere nella partita con una schiacciata a 10′ dalla fine: “E tutti pensano: ‘Ma non è che ci batte da solo?'” si chiede Flavio Tranquillo al commento. Korver fuori dalla partita, commette un fallo stupido su Klay Thompson che gli regala 3 liberi, ma si fa perdonare pochi minuti dopo con una tripla-ossigeno. Costretto al time-out coach Kerr, 88-89 per i padroni di casa a 8:52 dal gong finale. Se a 7 dal termine i Cavs sono in vantaggio (grazie ad un layup che fa scollinare LeBron oltre quota 40), un rimbalzo offensivo convertito in due punti da Kevon Looney dopo un libero sbagliato da Durant riporta Golden State avanti di due lunghezze.

La forza di volontà dei Cavs – oltre a lui, da sottolineare, statistiche a parte, le prestazioni di Love e Nance Jr. – li tiene attaccati. Dopo una brutta palla persa, Curry si redime: dopo il cambio sul pick-and-roll finisce accoppiato con Love, step-back dell’arco e bomba terrificante per far segnare al tassametro personale 24 e 100 a quello di squadra. Si alza di livello la difesa degli Warriors, sembra accusare un attimo la fatica e il chilometraggio LeBron. Sembra finita, ma dopo un airball di Durant a 3:10 al termine una schiacciata roboante del Re riporta i Cavs sul -2. Sottomano di Steph, tripla di Love dopo rimbalzo offensivo! Il più grande spettacolo del mondo! Cavs -1 e palla in mano. Un cioccolatino di LeBron è sprecato da Jeff Green dall’angolo, ma di là anche KD sbaglia. Allora è di nuovo LeBron, di nuovo chiama il blocco per farsi marcare da Curry. Arriva al ferro, dove l’aiuto di Looney arriva con un attimo di ritardo. AND ONE!

104-102 per i Cavs. LeBron si mette sulla sua linea di penetrazione di Durant: gli arbitri fischiano fallo in attacco. Poi la vanno a rivedere all’instant replay. Un po’ di confusione: si poteva andare a vedere se i piedi di LeBron erano dentro o fuori lo smile, Kenny Mauer decide di ribaltarla. Due liberi a KD, 104 pari. Ma non c’è un minuto per tirare il fiato: due punti di qua di LeBron, due col fallo (e libero convertito) di Stephen Curry di là. Golden State +1 e palla in mano a LeBron. Viene raddoppiato, costretto a cederla, poi se la va a riprendere, poi pesca il taglio di Hill sotto canestro. Klay Thompson lo trattiene: due liberi a 4.7 secondi dal termine. George Hill segna il primo, ma sbaglia il secondo. Cleveland cattura però il rimbalzo offensivo, la palla capita nella mani di JR Smith, che commette il peggior errore della carriera. Dimenticatosi di essere pari e non in vantaggio, JR corre verso la propria metà campo, senza riuscire a combinare nulla di buono sulla sirena. Beh, grazie JR, si va all’ooooovertime [The Voice voice].

Overtime

Davvero alla frutta i Cavs, che subiscono un parziale di 7-0 nei primi due minuti. Due canestri consecutivi di Shaun Livingston portano Golden State sul +9, una tripla di Draymond dice +10. LeBron non ci sta, guadagna altri liberi, ma stavolta è davvero finita. Inchioda al tabellone un layup di Curry, poi si dicono un po’ di cose verosimilmente non scritte nella Bibbia. Ad una manciata di secondi dalla fine, Shaun Livingston tira a partita già abbondantemente finita. Tristan Thompson la prende malissimo, scoppia una baraonda colossale. Klay Thompson torna negli spogliatoi per motivi misteriosi alla diretta, TT sembra essere espulso pure lui per un fallo che da espulsione anche no.

Querelle nei 2.6 secondi finali a parte, la partita è stata meravigliosa, di quelle che entrano appena finite nella storia NBA. La pensano così in tanti, Dirk Nowtizki compreso:

Pillole statistiche

I 51 punti di LeBron valgono per la partita con più punti mai segnati nella storia delle NBA Finals in una sconfitta. È l’ottava volta sopra i 40 punti in questa post-season (pareggiato il massimo di sempre di Jerry West, 1965). Chiude con 51 punti con 32 tiri dal campo il Re (3 su 7 dall’arco, 10 su 11 ai liberi), più 8 rimbalzi e 8 assist. Doppia-doppia da 21+13 per Kevin Love, ma l’unico altro Cavalier in doppia cifra è JR Smith, che arriva a quota 10 solo nell’ultimo, insignificante minuto, con una tripla difficile dal sapore più che mai amaro.

Golden State, che ha assistito tutti e 5 i canestri dal campo nell’overtime, ha arginato il Re con una grande prova collettiva: 26-9-6 per Kevin Durant, 29-6-9 per Stephen Curry, 24 con 16 tiri per Klay Thompson (5 su 10 dall’arco). Con 293 triple in carriera in post-season, KT11 ha sorpassato Kobe Bryant al 6° posto all-time in post-season. Draymond Green è, al solito, estremamente completo: 13 punti, 11 rimbalzi, 9 assist, 5 rubate, 2 stoppate e altrettante triple segnate. 10 dalla panchina per Shaun Livingston.

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