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Kerr sulla situazione dei giovani non scelti al Draft

Steve Kerr esprime la sua opinione riguardo alla situazione dei giovani che si presentano al Draft NBA senza venire scelti

Il coach dei Golden State Warriors, Steve Kerr, ha espresso la sua opinione riguardo alla situazione in cui si ritrovano i giocatori che, dopo aver lasciato il college prematuramente per presentarsi al Draft NBA, non vengono selezionati.

Kerr, molto attento alle problematiche riguardanti la NCAA, ha rilasciato ai microfoni di ESPN un’intervista in cui esprime la sua posizione:

“Non si può continuare con questo meccanismo. Sappiamo tutti come funzionano le cose al momento. Dobbiamo fare ciò che è meglio per questi ragazzi, dandogli diverse opzioni, e lavorare insieme tra NBA e NCAA per trovare la soluzione migliore. Penso che sia qualcosa di assolutamente fattibile se le persone semplicemente aprissero gli occhi di fronte a questo problema. Uno degli aspetti che la NCAA deve modificare riguarda la possibilità di riaccogliere un ragazzo che si sia presentato al Draft NBA senza venire scelto. Perché non farlo? Quale sarebbe il danno? […] Sapete che dovete fare se un ragazzo non viene scelto? Ri-accoglierlo tra di voi.  Fate qualcosa di buono per questi ragazzi.”

Diverse fonti hanno riferito a ESPN che la NBA sta preparando una serie di incontri con la National Basketball Players Association per provare ad aggiustare questa situazione.

Recentemente, inoltre, voci molto influenti, tra cui spiccano l’ex presidente Barack Obama e LeBron James, tra le altre cose vicepresidente dell’associazione dei giocatori NBA, hanno sollecitato la lega ad espandere la G League in modo da fornire ai giovani un’alternativa concreta rispetto alla strada che porta alla NCAA.

Kerr ha manifestato la sua approvazione verso l’idea con queste parole:

“Penso sia fantastico. Penso ci siano un sacco di cose su cui la lega e la NCAA potrebbero collaborare… La G League sta diventando sempre più forte, dovremmo proporla come opzione alternativa alla NCAA per i ragazzi che magari non vogliono andare al college”

 

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