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Risultati NBA: Westbrook scrive 43 e stende Phoenix, Warriors e OKC col brivido

Vittorie importanti anche per 76ers, Nuggets, Clippers e Pacers. Continuano a perdere invece gli Wizards, i Bucks e i T-Wolves

(49-14) Golden State Warriors   114-109   Atlanta Hawks (19-44)

Tutto più difficile del previsto per gli attuali campioni NBA, che faticano non poco in casa degli Atlanta Hawks rischiando addirittura di perdere la partita.

Tutto è cominciato con i ragazzi della Baia molto in palla, anzi diciamo pure solo Steph, che ha piazzato la bellezza di 28 punti (e 4 triple) in meno di 23 minuti di gioco, compreso il suo 200esimo canestro da 3pt dell’anno, che gli è valso il titolo di giocatore NBA con più stagioni consecutive a quota 200+ triple a bersaglio (6 per l’esattezza, dietro ci sono Ray Allen e Klay Thompson a quota 5).

https://twitter.com/warriors/status/969741014922506240

Sul finire del primo quarto di gioco però, Curry si infortuna alla caviglia destra e, nonostante giocherà ugualmente diversi altri minuti, sarà poi costretto ad abbandonare definitivamente la partita a causa del dolore purtroppo persistente.

Ecco, l’uscita di Steph segna la svolta in negativo per gli Warriors, che dopo essere stati in vantaggio anche in doppia cifra cadono nel secondo tempo sotto le penetrazioni di Schröder e le triple di Bazemore e Prince. Fortuna però che nella Baia ci sia un vecchietto col numero 9 stampato sulla schiena, che col match in bilico a pochi secondi dalla fine ruba la palla decisiva per la vittoria sofferta dei suoi.

Non è stata ovviamente la solita Golden State che tutti ormai siamo abituati a vedere, soprattutto in difesa, ma è chiaro che la mancanza improvvisa di un giocatore come Curry possa aver fatto perdere la retta via ai ragazzi di Kerr per più tempo del previsto. Tra i californiani infatti brilla solo KD35 (28 punti), buona partita poi di Nick Young dalla panchina (16p) e di Pachulia (15p), mentre passa un pò inosservata quella di Klay Thompson e Draymond Green. Ad Atlanta invece non hanno nulla di cui rimproverarsi, i ragazzi di coach Budenholzer c’hanno provato davvero, anche (e soprattutto) grazie ai 27 punti e 9 assist di Dennis Schröder e ai 29 (con 5 triple a bersaglio) di Kent Bazemore.

 

(19-44) Dallas Mavericks   100-108   Chicago Bulls (21-41)

Partita equilibrata in quel di Chicago tra due delle squadre in divenire più interessanti della lega, che alla fine ha visto però trionfare i Bulls sul parquet di casa. Una tredicesima ad Ovest e l’altra dodicesima ad Est, entrambe le franchige stanno ormai affrontando l’anno con l’intento di far crescere i propri giovani talenti (i vari Dennis Smith Jr, Yogi Ferrell, Lauri Markkanen e Kris Dunn), non potendo ovviamente in alcun modo ambire alla post-season.

Decisivo per i Bulls l’ultimo quarto di partita, nel quale sono riusciti a sottomettere definitivamente i texani con un parziale di 30-15 grazie ai canestri di Bobby Portis (22 punti, miglior marcatore di squadra) e al talento straripante di Lauri Markkanen, che firma una doppia-doppia da 17 punti e 12 rimbalzi alla quale aggiunge anche 3 triple a bersaglio. Buoni anche Zach Lavine (16p), ancora in ripresa dalla lunga pausa post-infortunio, e Kris Dunn (18p).

Tra le fila di Dallas invece, ottima la partita di Dennis Smith Jr. (25 punti per il diamante grezzo texano) e di Harrison Barnes (26p e 7r), alle quali si aggiunge un buon Nowitzki da 18 punti e 5 triple a bersaglio. Per i Mavs si tratta della seconda sconfitta consecutiva e l’ottava nelle ultime 10 partite giocate.

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