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New York Knicks

Knicks, Michael Beasley pronto per la nuova stagione: “Sono maturato come uomo e come giocatore negli ultimi anni”

Beasley ha rilasciato una lunga intervista su Bleacher Report ripercorrendo la sua carriera Nba, e dichiarando di sentirsi un uomo e un giocatore migliore.

Michael Beasley si appresta ad affrontare la sua decima stagione Nba. Molti anni sono passati da quel 2008 quando i Miami Heat lo scelsero con la seconda pick assoluta del Draft. Da quella chiamata, non tutto è andato per il meglio per l’ex giocatore di Kansas State University, soprattutto per problemi fuori dal campo. La scorsa estate, free agent dopo una buona stagione ai Bucks (uscendo dalla panchina con 9.4 punti di media e il 53% dal campo), è arrivata la chiamata dei Knicks. E per firmare con la franchigia di New York, Beasley ha rifiutato offerte economicamente molto più vantaggiose che arrivavano dalla Cina.

Con la stagione regolare ormai alle porte, Beasley ha parlato con Yaron Weitzman di Bleacher Report del suo passato nella Lega e di come si sente un giocatore e uomo diverso, migliorato dalle sue esperienze.

La prima volta che ho parlato con i Knicks, non hanno mai parlato del mio passato. Questa era una cosa che succedeva ogni volta che parlavo con una squadra per un nuovo contratto. Non mi hanno neanche parlato di soldi, di ruolo in squadra; mi hanno solo detto che volevano darmi una possibilità ed era tutto quello che avevo bisogno di sentire. Dovunque vada, con i media, i miei compagni, tutti vogliono sapere e parlare del mio passato. Tutti mi chiedono sempre la stessa cosa: “Quando maturerai?”. Beh, ormai sono cinque o sei anni che non ho problemi fuori dal campo. Nei miei nove anni di Nba non ho mai giocato più di 24 minuti di media a partita. Ed essendo stato scelto alla numero 2, almeno per i miei primi anni nella Lega, questo dovrebbe far sorgere qualche domanda. Ritengo di non aver mai avuto una vera chance. E penso sia per una questione di percezione, di quello che la gente pensa di me. Ritengo di essere, a talento, al livello di KD, o LeBron. Penso di poter giocarmela con i migliori giocatori del mondo. E non voglio essere uno sbruffone; questo è quello che ho sempre pensato su di me. Ma appena entrato nella Lega, mi sono subito cacciato nei guai. E questo ha lasciato l’amaro in bocca a molte persone. Ora però sono maturato: come ho fatto? Non lo so, penso sia la vita. Ora sono cambiato, sono maturato come uomo e come giocatore.

 

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