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NBA Season Preview: Southwest Division

Dallas si presenta come favorita, con la speranza di non fermarsi ancora una volta al primo turno Playoff. Attenzione però a questi Grizzlies, giovani e dal potenziale interessante. Il resto ci racconta di San Antonio e New Orleans che si approcciano alla stagione senza particolari ambizioni e dei Rockets in pieno rebuild. Scopriamo gli equilibri della Southwest Division.

Nella relativa tranquillità della Southwest Division, difficile non mettere i Mavericks favoriti per maggior numero di vittorie in stagione. Occhio però ai Grizzlies che negli ultimi anni hanno dimostrato di aver un roster davvero capace dietro al loro leader Ja Morant. San Antonio e New Orleans tutte da decifrare, meno i Rockets: per loro è davvero l’anno zero.

Diamo un’occhiata alle squadre della Southwest division in vista della regular season.

 

Houston Rockets

Partiamo quindi dalla franchigia che meno avrà da dire alla ventura stagione NBA. Dopo anni ai vertici non solo della Southwest division ma dell’intera Western Conference, gli Houston Rockets si sono arresi al fatidico rebuild dopo gli addii più o meno recenti di Chris Paul, Russell Westbrook e James Harden su tutti. Un esodo dal talento troppo importante per essere rimpiazzato, ma già ben tamponato con alcuni giovani di talento.

Le 17 vittorie conquistate dal nuovo head coach Silas hanno comunque fruttato la seconda chiamata assoluta al Draft NBA 2021, scelta con la quale è stato selezionato Jalen Green. Il talento della guardia non si discute – 17.9 punti, 4.1 rimbalzi e 2.8 assist a partita per lui in G League, nonostante le numerose chiamate dai più prestigiosi college americani – come messo in mostra dallo stesso Green in preseason.

Difficile pensare che Jalen non possa essere il giocatore intorno al quale costruire le fortune dei Rockets. Stessa sensazione condivisa anche dalla maggior parte dei GM della lega che, in occasione del loro sondaggio annuale, hanno visto proprio nella talentuosa guardia il futuro Rookie of the Year 2021-22. Davanti al rivale Cade Cunnigham, unanime prima scelta pochi mesi fa.

Non scordiamoci infine delle altre sicurezze del roster texano: Christian Wood si è dimostrato uno dei big men più sottovalutati dell’intera lega con i suoi 21.0 punti, 9.6 rimbalzi e 1.7 assist a partita dello scorso anno. Capace di punire sia come rollante che dal pick’n’pop, la sua intesa col rookie sarà fondamentale per il successo del team che, nonostante tutto, riteniamo sarà molto scarso.

Il resto del roster rimane un cantiere aperto. Escludendo i veterani del team, l’esperienza media nella lega dei giocatori in maglia Rockets si aggira intorno ai tre anni. Troppo poco per sperare in una stagione vincente, ideale invece per abbracciare in toto il rebuild. Ci si aspetta una stagione dalle 20 vittorie scarse.

A proposito di veterani. Incredibile pensare come John Wall ed Eric Gordon siano ancora giocatori di questa franchigia. Vedremo se il nuovo GM Rafael Stone sarà in grado di muovere i loro pesantissimi contratti.

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