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Golden State Warriors

NBA, Stephen Curry dopo i 62 punti: “L’ho presa sul personale, come MJ”

Il play di Golden State ha parlato della clamorosa prestazione al tiro citando Michael Jordan

Con 26.4 punti di media, il 42% al tiro (32.1% da 3 punti), 4.6 rimbalzi e 6.6 assist nelle prime 5 partite, Stephen Curry ha inviato un messaggio chiaro a coloro che dubitavano della sua capacità di poter tornare ai livelli da giocatore MVP in un squadra senza Kevin Durant o Klay Thompson. I Golden State Warriors nella notte hanno battuto Portland con 25 punti di scarto. In 36 minuti di gioco, Curry ha messo a segno un career high da 62 punti con un clamoroso 18/31 dal campo (18/19 ai tiri liberi e 8/16 da 3 punti), oltre a 5 rimbalzi e 4 assist.

Diventa così il primo giocatore a segnare almeno 62 punti in 36 minuti (o meno) da Kobe Bryant, il quale il 20 dicembre 2005, mise a referto 62 punti in 33 minuti contro i Mavericks. Queste le parole di Stephen Curry nel post-partita raccolte da ESPN:

“Avete presente il meme di Michael Jordan che dice “L’ho preso sul personale”, vero? Ho sentito la stessa cosa ad inizio partita. Volevo partire con il piede giusto, creando una certa energia per i miei compagni. Per quanto possa sembrare folle, dopo lo scorso match volevamo solo vincere il primo quarto. Questo è quello che abbiamo fatto… e poi abbiamo continuato con lo stesso slancio anche per il resto del match. Abbiamo questo spirito vincente, dobbiamo solo capire come vincere con continuità e contro queste buone squadre nella lega.

Come ho realizzato i 62 punti? Analizzare la situazione che hai di fronte è molto importante, il modo in cui ti difendono, quando hai la giusta spaziatura, il giusto tempismo… tutti questi elementi ti aprono la strada per il canestro ed è solo questione di rimanere concentrati. Alla fine del primo tempo gli avversari mi hanno mandato addosso diversi giocatori e ho letto male la situazione, quindi ho provato a fare gli aggiustamenti necessari. È andata bene.”

Per la 27esima volta in carriera, Curry ha segnato almeno 20 punti in un quarto (22 punti nel primo, poi 10, 14 e 17 negli altri):

“Sì, certo che sapevo quanti punti avevo realizzato nel corso della partita. Ma cercavo di rimanere tranquillo e di restare concentrato sul match. È il modo migliore per affrontare le cose. Non aiuta quando i tuoi compagni di squadra ti gridano quanti punti hai ad ogni interruzione della partita (sorride), ma a parte questo non c’è niente di diverso da fare se non continuare ad essere aggressivo, deciso… le cose belle accadono quando rimani nel match.”

Con il loro record di 3 vittorie e 3 sconfitte, gli Warriors sono ora ottavi nella Western Conference. Dopo il prossimo match contro Sacramento, li attende una serie di 2 partite contro i Clippers, primi ad Ovest:

“Miglioreremo in ogni partita, vedremo come i nostri avversari ci difendono e mi difendono.”

 

 

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