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Houston Rockets

Due amici georgiani alla conquista del Texas?

“And now, the Atlanta Celtics’ starting five: number 12, Dwight Howard…number 42 Josh Smith…”. No, non stiamo scrivendo pagine d’un libro fantasy. Basta azionare la macchina del tempo e tornare nel 2003.

Dwight Howard e Josh Smith, padroni di quella che è ancora ritenuta la miglior squadra nella storia amatoriale dell’AAU. Dominatori, ad appena diciassette anni, di “Celtics” non proprio vicini al Massachusetts.

Vite legate da un eterno fil rouge, presente già nelle loro culle: sono appena tre i giorni che avvicinano le loro nascite (8 dicembre per lo strapotente centro ex Magic, 5 per il mancino tutto genio e sregolatezza); appena quattordici i chilometri che distanziano le loro prime case. Sedici le chiamate che li separarono nel draft del 2004, dove entrambi si erano resi eleggibili dopo l’ultimo anno di high school.

Una grande amicizia nata e coltivata nei campetti e nelle palestre del capoluogo georgiano. Un’amicizia mai dimenticata anche nei palcoscenici NBA.

La foto di dieci anni fa a ricordarli con la stessa maglia, una foto che improvvisamente è stata riesumata per fomentare la già sbizzarrita sessione di scambi estivi. La lega del padron Stern, totalmente in subbuglio tra trades e contratti a sorpresa, starebbe assistendo ad un fortissimo avvicinamento dei due ventottenni ai razzi di Houston.

Per lasciar andare l’ala grande, gli Hawks avrebbero richiesto il duo Asik-Lin più un eventuale scelta.

Per Howard, invece, é già tutto chiaro. Tra continui cambi d’umore e dichiarazioni insensate, il centrone dal sorriso incontenibile quanto i suoi trapezi, é riuscito a celare alla perfezione quella che é stata la sua scelta. La decisione finale é stata proprio il Texas abitato da Harden (come ha confermato lo stesso Howard via Twitter).

Houston Rockets come gli Atlanta Celtics? Per ora un’utopia, un sogno però stranamente vicino e tangibile. Intanto i fedelissimi del Toyota Center stanno già assaporando un possibile binomio di rarissimo fascino e potenzialità, che li potrebbe dipingere come una bomba innescata, pronta ad esplodere in tutta la sua forza nel prossimo campionato.

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