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NBA, Damian Lillard confessa: “Mi sento solo qui a Milwaukee”

Il faro dei Bucks psicologicamente in difficoltà durante la sua permanenza in Wisconsin

Dame Lillard Bucks

Damian Lillard, per la prima volta nella sua carriera, deve affrontare una stagione più complicata del previsto. Il suo inserimento all’interno dei Milwaukee Bucks ha portato un calo generalizzato delle sue cifre: dalla media punti, agli assist distribuiti, fino alla vena realizzativa. Oggettivamente, tutto comprensibile quando la sfera deve essere condivisa con un’altra stella come Giannis Antetokounmpo in squadra. Detto questo, sembra esserci un altro motivo per cui Lillard sta ingranando meno, ossia il suo nuovo stile di vita:

“Stare lontano dai miei figli è dura. A Portland la mia vita era sistemata: mamma viveva alla fine della strada, mio fratello era dall’altra parte, così come mia sorella. Era una grande situazione, perciò andarmene da solo è stato difficile. Sicuramente mi sento solo perché sono un uomo di famiglia, erano loro a riempire le mie giornate. Ora mi alleno, vado a casa, guardo la boxe e gioco ai videogames. Sul serio, non ho granché come vita. Vado su YouTube 100 volte al giorno cercando video di FightHype [un noto di sito di boxe, ndr] pregando che ci sia qualcosa di nuovo. Ma sono cose che bisogna affrontare quando si prendono decisioni da adulti: bisogna essere pronti e trovare il modo di farlo funzionare”.

Quindi, il suo parere sulla stagione che sta andando in scena con la canotta di Milwaukee:

“Prima della stagione pensavo che saremmo andati come è andata Boston quest’anno. Ma quello che ho imparato è che per certe cose ci vuole tempo: non puoi pensare di arrivare e che sia tutto rose e fiori. Abbiamo avuto i nostri alti e bassi, un cambio di allenatore. Io stesso non ho ancora capito perfettamente che ruolo ho in questa squadra. Penso che per tutte le stelle che hanno cambiato situazione sia andata così, anche LeBron quando è andato a Miami. Sono sicuro che abbia pensato: ‘Io so chi sono, ma chi posso essere all’interno di questa squadra? Quale è la miglior versione di me stesso in questa squadra’. Ma è prosciugante cercare costantemente di capirlo”.

 

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