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Golden State Warriors

NBA, Kerr parla di Klay Thompson: “Deve andare meglio a rimbalzo”

Il numero 11 degli Warriors verrà usato come ala grande, almeno a inizio stagione

Klay Thompson

Gli infortuni degli ultimi anni hanno colpito duramente Klay Thompson, che ha saltato due stagioni per le rottura del crociato e del tendine d’Achille. Tornato in campo, non è più riuscito a ritrovare lo smalto di un tempo. E’ ancora un ottimo tiratore, fondamentale in cui è tra i migliori della storia, ma non è più il difensore temibile di qualche anno fa. Per vincere gli Warriors non possono però accontentarsi del Klay tiratore, e hanno bisogno di qualcosa di più.

In questa offseason Steve Kerr, head coach degli Warriors da nove stagioni, ha parlato con la sua stella, discutendo proprio di come continuare a dare un impatto importante nelle partite nonostante l’età che avanza. Secondo Kerr, un fondamentale su cui Thompson deve concentrarsi è il rimbalzo. Glielo ha detto spesso durante il training camp, e lo ha ripetuto anche stanotte ai giornalisti prima della sfida vinta con i Lakers:

“L’aspetto del gioco su cui stiamo martellando Klay sono i rimbalzi. Vogliamo che riesca a impegnarsi di più vicino al tabellone – e questo non significa per forza catturare più rimbalzi a fine partita. Vuol dire spingere vicino al tabellone, fare tagliafuori, metterci il fisico. Perché sappiamo che, come squadra, dovremo concentrarci di più sugli aspetti secondari in questa stagione”

La lotta al rimbalzo sarà molto importante anche perché gli Warriors saranno senza Draymond Green, fuori nelle prime settimane per una distorsione alla caviglia. Chris Paul entrerà così nel quintetto titolare, e Thompson giocherà da ala grande. Klay dovrà abituarsi al suo nuovo ruolo, ma ha detto di aver lavorato duramente durante l’estate e di volersi concentrare anche sugli aspetti più “secondari”:

“Amo tirare e segnare, ma mi diverto anche se riesco a produrre uno stop difensivo, se catturo un buon rimbalzo o faccio un assist. Insomma, se produco delle giocate semplici. Quando mi allenavo quest’estate, mi sono concentrato sul migliorare in tutti gli aspetti del gioco che permettono alla squadra di vincere. Che sia trovare un compagno libero, segnare un tiro aperto o giocare in difesa, non devo per forza segnare per vincere. Voglio essere un giocatore completo e celebrale. Penso di essermi allenato bene, e spero che si vedranno gli effetti in questa stagione”

 

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