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NBA, il GM Altman coccola i due All-Star dei Cleveland Cavaliers

Koby Altman, ospite di Adrian Wojnarowski, ha mostrato orgoglio e determinazione nel raggiungere gli obiettivi

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Darius Garland e Jarrett Allen stanno guidando i Cleveland Cavaliers ai piani alti della Eastern Conference e la loro chiamata all’All-Star Game rappresenta senza dubbio un attestato di merito, per i giocatori e l’organizzazione nel suo complesso.

Come sono cambiati i Cleveland Cavaliers: parla Koby Altman

Il traguardo raggiunto, che da lustro al weekend più atteso della stagione di scena proprio in Ohio, non è frutto del caso. Koby Altman, GM dei Cavs, ha fatto un primo bilancio nella recente puntata del podcast di Adrian Wojnarowski, registrata proprio a ridosso dell’All-Star break. Riportiamo di seguito alcuni passaggi dell’intervista con l’insider di ESPN:

Dall’inizio di questo percorso tre anni fa sapevamo che avremmo ospitato l’All-Star Game e l’obiettivo era scegliere, far crescere e sviluppare il nostro All-Star, tra queste mura. È rimarchevole il fatto che ora ne abbiamo due. Nel momento in cui ho preso le redini la missione era diversa. Eravamo alle [NBA] Finals per il quarto anno consecutivo e quando nella tua squadra c’è  un giocatore del calibro di LeBron James ti svegli ogni giorno pensando che andrai alle finali. Non è quella la realtà. […] Per un General Manager NBA lo è stata molto di più l’ultimo triennio fatto di ricostruzione e maniche arrotolate all’insù. Quando LeBron ha lasciato la città per noi è stato come cadere di faccia. Il desiderio era restare competitivi, ma non avevamo le basi per farlo.”

Ripartire da zero non è stato facile, ricorda Altman. Ora che i risultati si toccano con mano la soddisfazione è doppia. Il commento del dirigente Cavs:

“A quel punto sapevamo che avremmo dovuto stravolgere il lavoro rispetto alle scelte Draft, investendo sui giocatori  e sul loro sviluppo, con un cambio sul piano culturale e un approccio olistico al player development, alle abitudini degli atleti, ai loro piani nutrizionali, ai programmi di rinforzo e mantenimento fisico, al ciclo del sonno, alla loro salute mentale. Sono stati fatti passi avanti nel frattempo, anche se non si sono tradotti subito a livello di record nelle colonne di vittorie e sconfitte [della classifica]. Se però mi chiedi ‘Te l’aspettavi?’ rispondo che abbiamo notato una grossa crescita negli anni. Ovviamente è intervenuta anche la fortuna lato Draft con la possibilità di pescare Evan Mobley e si sono successe trade azzeccate, penso all’arrivo di Jarrett Allen, che ha cambiato la traiettoria di questo progetto di rebuilding.”

 

Cleveland è attualmente quarta a Est in una classifica più che mai compatta.

 

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