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LiAngelo Ball crede ancora nel sogno NBA: “Lavoro da una vita per questo”

Il giocatore ha trascorso la Summer League con la maglia di Charlotte

Dopo l’ultima positiva Summer League giocata con la canotta degli Hornets, LiAngelo Ball spera ancora di potersi giocare un posto in NBA. Il percorso, però, non sembra essere ancora chiaro, mentre paga il recente passato sotto la luce dei riflettori per altri motivi (espulso da UCLA per aver rubato degli occhiali in un negozio Louis Vuitton a Hangzhou, ndr). Il piano superiore rimane un sogno, ma la convinzione di LiAngelo può pagare dividendi. Lui ci crede:

“Il passato mi ha reso quello che sono oggi. Ho visto di tutto, nel bene e nel male. Ora ho la pelle dura. Quando gioco oggi, cerco di portare la mia energia. Il passato? Ero giovane, non mi guardo indietro. Ho imparato la lezione, ora voglio concentrarmi sul presente. Non lascerò che una decisione rovini tutta la mia vita.”

Dopo essere risultato undrafted alla fine della sua stagione trascorsa in Lituania (2018), il giocatore ha sempre lottato per ritagliarsi un posto in NBA. L’anno scorso era stato invitato dai Pistons per il loro training camp, ma LiAngelo si è sfortunatamente infortunato ad una caviglia, non riuscendo a scendere in campo.

“Ho preferito non rischiare, volevo essere al 100% per mostrare le mie qualità. La stagione è lunga. Mi sono concentrato sulla riabilitazione e allenato ogni giorno. Ho solo tenuto la testa bassa e continuato a lavorare. Non mi interessa cosa dice la gente. Mi limito a quello che so. Sono sempre stato motivato dall’idea di andare in NBA. Fin da piccolo non ho mai cambiato idea su questo argomento. Anche quando i Pistons mi hanno tagliato, sapevo che avrei avuto un’altra chance.”

In quel di Las Vegas, il terzo dei fratelli Ball ha viaggiato con una media di 9.6 punti, 2 rimbalzi e 1.6 palle rubate ad allacciata di scarpe. Abbastanza per meritarsi un invito al training camp?

“Quello che so è che cerco sempre di dare ascolto a quello che dicono i miei allenatori. Faccio quello che vogliono loro. Posso portare palla, così come uscire dai blocchi e tirare. Sono pronto ad impegnarmi al 100%, pronto a seguire la mia strada. Non posso fare quello che hanno fatto ‘Melo e’ Zo perché hanno percorso strade diverse. Io devo tenere i piedi per terra e rimanere concentrato. A Charlotte mi sono sentito a casa. Sono cresciuto giocando a basket. Ho iniziato a giocare quando avevo 4 anni. Ed è la cosa che amo fare.”

 

 

 

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