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NBA, Shaquille O’Neal: “I giocatori non si lamentino della brevità della offseason”

The Big Aristotle si pronuncia sulla recente questione denunciata da LeBron James

Dopo aver esperito agli albori della presente stagione la peculiarità della offseason ridotta, Lebron James non sembra essere entrato nel club dei grandi estimatori della novità in questione. A detta del giocatore dei Lakers infatti, con il protrarsi delle partite, gli unici risultati di una preparazione oltre ogni modo compressa non possono che essere gli infortuni.

Sul versante opposto, Shaquille O’Neal, intervistato da Jessica Golden di CNBC, ha preferito liquidare la questione soffermandosi sull’insignificanza di alcune lamentele. Nello specifico, l’ex centro dei Magic ha dimostrato una certa avversione verso chi, pur guadagnando cifre astronomiche grazie ad uno sport, avanza lamentele fuori luogo:

”Non dovrebbero lamentarsi di una offseason più corta del previsto… Quaranta milioni di persone hanno perso il lavoro a causa della pandemia e sono state costrette ad una vita di stenti. Un giocatore NBA di qualsiasi livello, viste le cifre percepite, non ha alcun motivo valido per lamentarsi. Tutto quello che noi giocatori dobbiamo fare è allenarci 2 ore al giorno e giocare una partita. Quando guadagni 200 milioni di dollari non puoi lamentarti. Io giocherei i back-to-back dei back-to-back a queste condizioni. Dal momento che sono professionisti, dovrebbero cogliere queste sfide con audacia, escogitando un piano di preparazione atletica differente dal normale.”

La stagione NBA 2020-2021 ha visto la luce dopo 72 giorni di offseason, l’intervallo più breve mai registrato. Tuttavia, secondo alcune fonti interne alla lega, i dati statistici relativi agli infortuni dell’attuale campagna sarebbero pressapoco identici a quelli delle scorse stagioni.

 

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