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NBA, Rudy Gobert furioso con gli arbitri dopo la sconfitta contro i 76ers

Troppe chiamate discutibili che hanno fatto perdere la testa a Gobert: “Non ci rispettano”

di
Emanuele Carlo Bozzo
04/03/2021

La gara tra Utah Jazz e Philadelphia è stata una delle partite più tormentata della notte NBA: sono stati i 76ers, alla fine, a portarsi a casa il risultato, ma con parecchie polemiche. Secondo Rudy Gobert la sua squadra è stata penalizzata da un pessimo arbitraggio.

Le speranze di rimonta di Utah si sono perse quando, a trenta secondi dalla fine dell’overtime, Donovan Mitchell è stato espulso per proteste. Un metro di giudizio nettamente a sfavore dei Jazz, secondo Rudy Gobert al termine della partita. Di seguito le dichiarazioni raccolte da Andy Larsen del Salt Lake Tribune

“A noi non fischiano falli che danno a qualsiasi altro giocatore di questa lega. Siamo gli Utah Jazz e, forse, c’è qualcuno che non vuole vederci vincere, ma tutto questo è davvero triste. Non ci rispettano: gli arbitri hanno il peggior lavoro in assoluto e fanno del loro meglio ma, oggi, non è andata così.”

Rudy Gobert non si spiega certe chiamate mancate, come quelle ai danni di Mike Conley:

“Mike Conley non ha mai avuto un fallo tecnico in vita sua e oggi, andando la ferro per tre volte, si sono letteralmente attaccati al suo braccio ma non c’è stato nessun fischio: non c’è minimamente rispetto, non so cosa altro possiamo fare. […] Spero che gli arbitri si vergognino quando, tornati a casa, rivedranno la partita.”

Rudy, cont'd: "I watch what guys are getting on one end and what we're getting on the other end. It can't be just mistakes. … Mike Conley has never had a technical in his life, and they don't fucking respect him. I don't know what else we can do."

— Eric Walden (@tribjazz) March 4, 2021

Nonostante la sconfitta, gli Utah Jazz rimangono saldi al primo posto della Western Conference. Un motivo in più per continuare a lottare, nonostante le difficoltà, come conclude Gobert:

“Dobbiamo essere migliori dei migliori perché non ci danno il dovuto rispetto: questo è inaccettabile, meritiamo di meglio, come squadra e come persone che lavorano duramente ogni giorno.”