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Risultati NBA: i Lakers perdono all’overtime, terza sconfitta di fila! Pioggia di triple per i Jazz

LeBron sbaglia il libero decisivo nei tempi regolamentari e il tiro del pareggio, insieme a Kuzma, all’overtime: vince Washington. Utah segna 28 triple e scrive un record NBA. Phoenix alla nona vittoria nelle ultime dieci

(14-16) Chicago Bulls 120-100 Houston Rockets (11-18)

Grazie ad un fantastico terzo quarto di partita, i Chicago Bulls sono riusciti ad avere la meglio sugli Houston Rockets. Gli ospiti hanno spaccato una partita molto equilibrata segnando ben 46 punti nel terzo periodo, contro i 26 dell’avversario: 14 di questi sono arrivati da Zach LaVine.
Due sono stati i principali parziali, di 15-4 e di 12-0, che hanno caratterizzato l’incredibile quarto dei Bulls. Durante il secondo, in particolare, i Rockets hanno collezionato due airball e una palla persa. Per Houston è giunta così l’ottava sconfitta consecutiva, a certificare una ormai apertissima crisi che pare non avere soluzione.
I migliori marcatori sono stati Coby White con 24 punti, per i Bulls, e David Nwaba con 22 (in uscita dalla panchina) per i Rockets.

 

(14-17) Miami Heat 108-94 Oklahoma City Thunder (12-19)

Sfida avvincente e ricca di ribaltamenti di punteggio tra Heat e OKC. Alla fine vincono gli ospiti, all’ultima partita del loro ciclo di 7 trasferte consecutive. La partita per Miami non inizia però nella maniera migliore: dopo aver segnato le prime 8 triple della partita, gli Heat sbagliano le 12 tentate dopo. Al contrario, OKC tira dal campo col 54% e può così guidare nel punteggio a metà partita sul 54-45.
Miami si riscatta nel terzo periodo, dove segna 34 punti. Ma il vero parziale che spacca la partita arriva nel quarto quarto: gli Heat mettono 15 punti in fila, compresa la schiacciata di Adebayo su alley-oop di Nunn, e mettono il punto esclamativo con la tripla di Robinson, che fa 94-77 e chiude di fatto la partita.

 

(18-12) Portland Trail Blazers 100-132 Phoenix Suns (20-10)

Le ultime settimane sono state caratterizzate da diverse discussioni su Devin Booker e sulla sua eventuale candidatura ad All-Star, per il secondo anno consecutivo. Partite come quella di questa notte rafforzano sicuramente, e non poco, questa idea. Le sue triple sulla sirena che hanno fatto esultare i 3.000 tifosi (distanziati) presenti al palazzetto sono un ottimo biglietto da visita.
Tutto è più facile quando puoi contare su un giocatore del genere. Anche per questo motivo i Suns sono riusciti a prendere il controllo della partita nel terzo quarto. Ma la serata ispirata di Booker era iniziata già nel primo, con 17 punti a segno sui 32 complessivi di squadra. Il terzo periodo però cambia e chiude la partita: 37-17 il punteggio parziale, con le due triple di Booker e Cam Johnson in rapidissima successione, sul finire del quarto, che danno il 100-71 nel punteggio e tagliano definitivamente le gambe agli avversari. Per Phoenix è la nona vittoria nelle ultime dieci partite.

 

(14-16) Charlotte Hornets 110-132 Utah Jazz (25-6)

In una stagione così fantastica, era inevitabile che prima o poi i Jazz riscrivessero record. Così è stato questa notte, nella vittoria di Utah contro Charlotte. Con 28 triple mandate a segno, nuovo record di franchigia, di cui 19 segnate dalla panchina, nuovo record NBA, i Jazz sono riusciti ad avere la meglio sui combattivi Hornets.
Utah parte molto forte, segnando già 8 triple nel primo quarto e giocando in maniera aggressiva, col 72% delle conclusioni che arrivano da dietro l’arco. A metà partita i tentativi da 3 punti sono già 29 (anche questo, record di franchigia).
Charlotte però non si fa intimorire e nel terzo quarto lascia lì un parziale di 12-1 che gli dà la leadership in doppia cifra. I Jazz rispondono a loro volta, con un altro parziale da 26-2 a cavallo tra il terzo e il quarto quarto. Quarto periodo iniziato da Utah con 5 canestri consecutivi, con le triple di Conley e Niang che mettono la sfida sul 111-92, da cui Utah non torna più indietro.

 

(13-14) Memphis Grizzlies 92-102 Dallas Mavericks (14-15)

Dopo una settimana di rinvii per l’emergenza metereologica in Texas, i Mavericks sono finalmente tornati in campo. E lo hanno fatto con una vittoria, arrivata dopo una partenza a rilento.
Le due squadre, infatti, giocano un primo quarto parecchio impreciso. Dallas non può contare su Doncic, che segna solo un tiro, mentre trova punti ed efficacia da Tim Hardaway Jr. I Grizzlies invece fanno ancora peggio e riescono a segnare solo con l’ingresso in campo della panchina. Memphis prova a scuotersi segnando qualche tiro per iniziare il secondo quarto, ma i Mavericks proteggono il vantaggio e addirittura allungano, con un super parziale da 20-0, che dà a un certo punto il +23 nel punteggio e il 54-36 a metà gara.
Memphis non offre alcun tipo di reazione, eccezion fatta per qualche canestro di Morant. così i Mavs possono inserire il pilota automatico per tutto il terzo e il quarto periodo, concedendo solo nel finale qualche punto di troppo.

 

(11-17) Washington Wizards 127-124 Los Angeles Lakers (22-10) [OT]

Sarà prematuro parlare di crisi vera e propria, ma non c’è alcun dubbio che i Lakers stiano attraversando, probabilmente, il momento più difficile delle ultime due stagioni. Contro i non irreprensibili Wizards, alla quinta vittoria consecutiva, James e soci trovano la quarta sconfitta nelle ultime 5 partite.
I sintomi delle difficoltà dei Lakers sono riscontrabili nella rimonta subita da parte degli avversari che, sotto di 17 punti nella seconda metà di gara, riescono a rientrare in partita.
I Lakers rischiano di subire il contraccolpo dopo la rimonta subìta, ma rimangono in partita trascinati da LeBron, che segna anche il lay-up del pareggio a 9.8 secondi dal termine. Il tiro libero che avrebbe messo i Lakers davanti è però fuori misura, così come l’ultimo tentativo di Beal.
All’overtime tocca a Westbrook e Beal, con 6 punti a testa, guidare gli Wizards. Il miglior marcatore della lega per media punti segna in 3 possessi consecutivi ma comunque la tripla di KCP, seguita da un canestro di Westbrook, lascia tutto aperto sul 127-124. Le triple tentate da James e Kuzma, però, sono entrambe fuori bersaglio.

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