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Risultati NBA

Risultati NBA, i Big Three di Brooklyn vincono all’OT, i Sixers battono i Lakers, bene Bucks e Warriors

Non bastano i 47 di Beal a Washington, mentre i Celtics cadono contro San Antonio; brutta sconfitta anche per i Mavericks e gli Heat

(4-14) Detroit Pistons 107-122 Cleveland Cavaliers (9-9)

I Cavaliers continuano la loro cavalcata ad Est, prendendosi una bella vittoria contro i Detroit Pistons dopo aver perso di 40 contro i Celtics. Protagonisti in campo Collin Sexton con 29 punti e Andre Drummond con 23+16 rimbalzi.

I Pistons continuano a sprofondare sempre di più in classifica, considerando anche le assenze di Blake Griffin e di Killian Hayes, con Derrick Rose tornato a giocare dalla panchina dopo un infortunio. La partita non è mai stata realmente in discussione, con Detroit che ha perso 22 palloni in tutta la partita, e Cleveland che è riuscita a portare ben 7 giocatori in doppia cifra.

I Cavs mostrano ottimi schemi e una più che buona precisione dal campo, totalizzando il 54% e segnando 11 triple sulle 21 totali. Garland mette a segno 14 punti, mentre Cedi Osman e Jarrett Allen, contribuiscono alla causa della squadra con 10 a testa.

Nell’ultima frazione, Drummond mette in ghiaccio il risultato di una partita che sembrava comunque già segnata, dando a Cleveland un vantaggio di 19 punti sul 108-89, e mettendo l’incontro in discesa.

(11-7) Indiana Pacers 116-106 Charlotte Hornets (7-11)

Dopo il rischio infortunio per Domantas Sabonis durante lo scontro con Kyle Lowry nella partita di Lunedì sera, i Pacers avevano temuto il peggio, ma con la risonanza negativa, l’ala ha voluto giocare, e lo ha fatto al suo solito modo.

La partita è tutto sommato equilibrata, con scambi di vantaggio da una parte e dall’altra. I Pacers prendono vantaggio nella prima frazione, chiudendo il quarto 36-19 grazie alla verve offensiva di Doug McDermott con 28 punti alla fine della partita e season high, e i 18 di Justin Holiday.

Dall’altra parte sono Terry Rozier e Gordon Hayward gli incaricati per la rincorsa agli avversari. Charlotte riesce a pareggiare il risultato nel secondo quarto, prima di finire ancora una volta sotto, definitivamente. Sale in cattedra Sabonis, che dimostra ancora una volta di essere un giocatore totale, con una tripla doppia da 22 punti, 11 rimbalzi e 10 assist.

I Pacers hanno ottenuto la vittoria concentrandosi sul limitare Hayward, vero perno offensivo degli Hornets, e segnando di più nel pitturato, con ben 50 punti sui 116 a disposizione.

(7-10) Sacramento Kings 121-107 Orlando Magic (8-11)

Dopo due partite rinviate causa COVID-19, i Kings tornano in campo piuttosto riposati e vincono facilmente contro dei Magic che hanno avuto difficoltà a stare in partita per tutta la durata dell’incontro.

Segni di pace in vista, tra Sacramento e Buddy Hield, che torna a segnare come sa, e a giocare con l’intensità di cui ha bisogno la sua squadra. I Kings rimangono in vantaggio per tutta la partita, andando sopra di 11 nel primo quarto e di 17 alla fine del primo tempo.

La squadra bianco-viola ha dimostrato che il talento in squadra non manca e per ambire a una posizione elevata in classifica, basterebbe trovare la giusta quadra nel gioco. Hield ne mette 29 totali, season-high, e con un’ottima selezione di tiri presi. A supporto Harrison Barnes con 21, ed entrambi i centri in doppia-doppia, con Richaun Holmes e Marvin Bagley III da 20+12 e 16+12 rispettivamente.

Considerando anche l’apporto più che positivo di Fox, che con 16 punti, 10 assist e 8 rimbalzi è vicinissimo alla tripla-doppia, il quintetto di Sacramento è piuttosto dinamico e può fare male a tantissime squadre nella lega.

Dall’altra parte i Magic non sono mai stati in partita, e nonostante la buona partita di Vucevic e Fournier, che hanno segnato 26 e 25 punti rispettivamente, non c’è mai stata la sensazione di poter ribaltare il risultato per la squadra di Orlando.

(11-6) Milwaukee Bucks 115-108 Toronto Raptors (7-11)

Nella partita in cui Kyle Lowry raggiunge DeRozan e Bosh nel club dei 10000 punti con i Raptors, Toronto non riesce a vincere una partita parecchio equilibrata fino alla fine.

Giannis Antetokounmpo torna sul livello delle due passate stagioni, dando un vero e proprio calcio alle voci che lo volevano scontento nelle ultime settimane. I Bucks giocano un basket corale, coinvolgendo tutto il quintetto e facendo girare molto la palla. La squadra di Milwaukee termina il primo tempo in vantaggio di 9, con la tripla sulla sirena di Middleton. Il giocatore in maglia #22 finisce come miglior marcatore a pari merito con Giannis, con 24 punti a testa. Il greco aggiunge 18 rimbalzi presi e 9 assist per una prestazione davvero sontuosa.

I Raptors provano a tornare su grazie a Norman Powell che guida la squadra con 26 punti e Lowry, che ne mette 21 con 6 rimbalzi presi. La squadra di Nick Nurse fatica a trovare uno stile di gioco fluido, e soprattutto manca delle prestazioni dei suoi big, come Siakam e VanFleet, deludenti fin’ora.

L’episodio chiave della partita avviene nell’ultimo quarto, con una schiacciata di DiVincenzo, seguita da una palla rubata dal giocatore e un fallo dello stesso su Kyle Lowry. DiVincenzo ha rischiato tanto, con un Flagrant 1 chiamato, che sarebbe potuto essere tranquillamente un Flagrant 2 con espulsione annessa. Nonostante ciò, i Bucks si sono aggiudicati l’undicesima vittoria della stagione.

(12-8) Brooklyn Nets 132-128 OT Atlanta Hawks (9-9)

Il più scoppiettante tra i risultati NBA di questa notte ci regala un’ottima prestazione dei Big Three dei Nets, che giocano una buonissima partita e riescono a portarsi a casa la vittoria contro Atlanta, seppure all’overtime.

La partita rimane equilibrata per tutti i tempi regolamentari, con i protagonisti dell’incontro che non tardano a far vedere tutte le proprie abilità in campo. Ad aprire le danze è Kyrie Irving che mostra tutto il suo ball-handling in una bella penetrazione nella prima frazione. Per Kyrie sono 26 punti a fine partita, con 7 assist.

Nella seconda frazione si accende la partita, con Reddish che sembra aver fatto scuola da Trae Young e manda a segno una tripla da distanza proibita, che andrà ad aggiungersi ai 24 punti totali. Risponde Harden con la sua classica giocata, stepback, tripla e pareggio Nets.

Dopo le parole di Steve Nash negli ultimi giorni, che chiedeva un Barba più coinvolto offensivamente, il giocatore risponde con una doppia-doppia da 31+15 assist e 8 rimbalzi. Le due squadre si scambiano i colpi ma Harden fallisce una tripla allo scadere e si va all’overtime sul 116-116.

Nell’overtime, Durant porta i suoi in vantaggio di 6 con una schiacciata, mentre dall’altra parte Young mette dentro solo 1 dei due liberi, con il risultato sul 129-126. Durant perde palla e Hunter ha la possibilità di colpire da tre, fallisce il tiro e Atlanta finisce definitivamente sotto. Durant chiude con 32 punti mentre Young con 28 e 14 assist in una partita accesissima.

(11-7) Denver Nuggets 109-82 Miami Heat (6-11)

Se Denver spera di continuare questa cavalcata il più a lungo possibile, dall’altra parte Miami ha davvero bisogno di ritrovare i suoi giocatori migliori. Con Jimmy Butler fuori per i protocolli da COVID, ed Herro e Dragic fuori per infortunio, gli Heat hanno davvero difficoltà a mettere in campo prestazioni ottimali.

I Nuggets possono invece contare su tutto il quintetto a disposizione e chiudono con molta facilità il primo quarto in vantaggio di 14 punti, guidati dal solito Nikola Jokic, autore di 21 punti, 11 rimbalzi e solo 3 assist, lontano dal suo standard da passatore.

Con 26 punti di vantaggio all’inizio del secondo tempo, Denver si rilassa in campo e permette la breve quanto inutile risalita di Miami, che guidata dai 17 punti di Kendrick Nunn riduce almeno lo svantaggio fino al -11.

Nell’ultima frazione sale in cattedra Michael Porter Jr che con i suoi 17 e 5 rimbalzi totali continua a dare una grossa mano ai suoi dalla panchina. Da segnalare la buona partita di Murray con 14 punti, 5 rimbalzi e 4 assist dopo il gravissimo fallo nell’ultimo incontro, e la prestazione opaca di Adebayo, che sembra piuttosto spaesato e lontano dagli standard a cui ci ha abituato in campo. 15 punti, 7 rimbalzi e 6 assist in una squadra in cui dovrebbe essere uno dei pilastri.

(14-5) Los Angeles Lakers 106-107 Philadelphia 76ers (13-6)

Lo scontro tra le due franchigie con il miglior record a Ovest e ad Est prometteva scintille, non poteva che terminare con un canestro all’ultimo secondo. In questo caso è Tobias Harris a deciderla con un jumper con cui termina la striscia di 10 vittorie in trasferta dei Lakers.

Una partita ricca di episodi e molto fisica in cui i Sixers iniziano meglio e si portano avanti di 10 nel primo quarto. I Lakers in tenuta blu rispondo con LeBron che guida i suoi nei punti e sul campo, con 34 punti totali e riporta su la squadra, sotto solo di 5 punti.

Per i Sixers una prova di squadra davvero fenomenale, in cui tutti figurano davvero bene. Ben Simmons è in formato tripla-doppia con 17 punti, 11 rimbalzi e 10 assist mentre Tobias Harris ne mette 24 e raccoglie 7 rimbalzi in difesa.

L’episodio chiave della partita è un contatto a canestro tra Embiid e James, in cui il camerunense prova a schiacciare, ma viene spostato da LeBron, che riceve un flagrant 1, con un infuriato Embiid che chiedeva un 2 con espulsione. Il centro stesso ha ricevuto un flagrant 1 a sua volta, quando ha colpito con il gomito la faccia di Anthony Davis in penetrazione.

Harris allo scadere, con 7 secondi da giocare, raccoglie palla sulla linea dei tre punti, sfida in isolamento uno contro uno Caruso, e segna il jumper dal mid range lasciandosi cadere per evitare il raddoppio di LeBron. Finiti i time-out per i Lakers, Davis prova a lanciare la palla verso il canestro sulla marcatura di Embiid ma Philly si prende la vittoria.

(10-7) Boston Celtics 106-110 San Antonio Spurs (10-8)

San Antonio si conferma uccisore di giganti e dopo aver battuto Lakers e Clippers, si prende la vittoria anche contro i Boston Celtics. Una partita parecchio divertente e con molti scambi di vantaggio, dimostrando la tendenza degli Spurs a regalare facili vantaggi negli inizi di partita, e a perdere il proprio vantaggio sui finali.

Gli Spurs rimangono sotto per quasi tutto il primo tempo, finché un paio di triple di Aldridge non pareggiano il punteggio e danno il vantaggio a San Antonio sul 46-43. LaMarcus Alridge tra i migliori marcatori dei suoi con 20 punti, sotto solo da DeRozan che ne manda a referto 21.

Dall’altra parte tutto il quintetto figura bene, con Tatum e Brown da 25 e 24 rispettivamente, mentre Walker e Smart ne segnano 14 a testa. La partita prende maggiore ritmo nel terzo quarto, quando gli Spurs vanno sopra di 13. I Celtics pareggiano sul 99-99 a tre minuti dalla fine con la tripla di Walker.

A 20 secondi dalla fine, Walker perde la palla che dà il vantaggio di 4 agli Spurs. Tatum ne segna 2 con fallo che riportano in vita i Celtics, ma Marcus Smart fallisce l’appuntamento con la gloria, sbagliando la tripla dall’angolo che avrebbe portato la gara all’overtime.

(8-10) Dallas Mavericks 104-116 Utah Jazz (14-4)

Gli Utah Jazz continuano la serie di successi nonostante l’assenza del leader e miglior marcatore Donovan Mitchell. I Jazz raccolgono la quattordicesima vittoria in campionato senza mai rischiare il risultato contro dei Mavericks ancora una volta incapaci di restare in partita.

Nel primo tempo si prendono la scena Rudy Gobert e Jordan Clarkson, che decideranno poi l’andamento dell’intero incontro. Il francese tocca il season high sia in punti che in rimbalzi con 29+20 mentre Clarkson ne segna 31 in uscita dalla panchina.

Utah prende 24 punti di vantaggio durante il terzo quarto, e si rilassa nell’ultima frazione, limitandosi ad amministrare l’enorme vantaggio ottenuto durante la partita.

Doccia fredda per Dallas che ottiene la terza sconfitta consecutiva nonostante i 30 punti di un Luka Doncic apparso scontento al termine dell’incontro. Inutili anche i 19 e i 18 di Tim Hardaway Jr e Porzingis. Utah diverte e si diverte in campo, e raccoglie la vittoria.

(8-9) Oklahoma City Thunder 102-97 Phoenix Suns (8-8)

Chris Paul va incontro al suo recente passato e lo fa con un season high di 32 punti, ricordando ad OKC cosa ha perso scambiandolo. I Suns però buttano via un vantaggio di 17 punti e finiscono per perdere la partita, anche a causa del buonissimo lavoro fatto in difesa dai ragazzi di Oklahoma City.

Nel primo quarto i Suns giocano benissimo e si prendono ben 15 punti di vantaggio sugli avversari. Sul velluto la squadra di CP3, nonostante la prestazione opaca di Ayton e l’assenza per infortunio di Devin Booker.

I Thunder tornano su e si riportano in partita nel terzo quarto, portandosi sopra di 13 punti e bloccando qualsiasi tentativo avversario di offesa. Sugli scudi Shai Gilgeous-Alexander con 21 punti, 7 rimbalzi e 8 assist e un rinnovato Al Horford che ne segna 21 e raccoglie 11 rimbalzi per la doppia doppia.

OKC sfrutta parecchi errori al tiro per Phoenix, che finisce così per non trovare più un ritmo offensivo adeguato. Chris Paul potrebbe pareggiarla a 10 secondi dal termine con una tripla, ma sbaglia in modo piuttosto clamoroso, con un airball che termina piuttosto fuori, sancendo la vittoria dei Thunder.

(3-11) Washington Wizards 106-124 New Orleans Pelicans (6-10)

Zion Williamson e Brandon Ingram decidono di raggiungere il loro season high per punti in questa partita, con 32 punti ciascuno, e c’è poco da fare per il solo Bradley Beal dall’altra parte.

Beal, sempre più miglior marcatore della lega, segna 47 punti ma è un predicatore nel deserto con la squadra che è praticamente assente in difesa, e che si impegna davvero poco in attacco per aiutare la sua stella.

I Pelicans rimangono sopra per tutto l’incontro, raggiungendo un vantaggio di 23 verso la fine del secondo quarto, quando Ingram segna una tripla con fallo per un gioco da 4 punti totali. Washington si avvicina, riducendo il vantaggio a solo 8 punti nella metà dell’ultima frazione, ma New Orleans ritorna a correre, con Williamson che si mette in mostra con una bellissima schiacciata su un lob di Ingram da dietro la linea dei tre punti.

Ottima prova anche di Eric Bledsoe, che segna 18 punti, e Steven Adams, che raggiunge il suo season high per rimbalzi, raccogliendone ben 18.

(4-13) Minnesota Timberwolves 111-123 Golden State Warriors (10-8)

In una partita in cui la difesa di Minnesota si è concentrata a mandare Stephen Curry fuori ritmo, sono saliti in cattedra i suoi gregari, con Kelly Oubre Jr e soprattutto James Wiseman che hanno messo in scena la loro migliore partita da quando vestono la casacca dei Warriors.

Il rookie si è messo subito in mostra nel primo quarto, segnando una bella tripla sul suggerimento del suo numero #30. Golden State è rimasta sopra per quasi tutto il primo tempo, prendendo un vantaggio di 7 punti alla fine del primo tempo. A due minuti dalla fine del terzo quarto, la giocata della serata; James Wiseman stoppa il tentativo avversario e corre verso l’altra metà del campo segnando una schiacciata su assist di Draymond Green.

Curry sul finale di partita mette a segno un paio di triple consecutive per chiudere l’incontro. Tutto il quintetto di Golden State sugli scudi. Curry ne mette solo 16 con 6 rimbalzi e 8 assist, a causa delle tante marcature. Kelly Oubre Jr si avvicina alla tripla doppia con 20+9+9 mentre Andrew Wiggins contribuisce con 19. Miglior marcatore Wiseman, con 25 punti e 6 rimbalzi presi.

Per Minnesota una gara abbastanza deludente, e seconda sconfitta consecutiva contro i Warriors nonostante l’ottima prova di Edwards e Beasley che ne segnano 25 a testa.

 

 

 

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