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Golden State Warriors

NBA, Green e Wiseman assenti al training camp Warriors

La causa dovrebbe essere la positività dei giocatori al COVID-19

Anche i Golden State Warriors hanno cominciato il training camp, pronti ad un’altra stagione senza Klay Thompson. Al primo giorno di allenamenti sono inoltre risultati assenti due giocatori molto importanti per la squadra: Draymond Green e James Wiseman.

Ovviamente, due assenza del genere non sono passate inosservate: Green è da anni uno dei perni della squadra, mentre Wiseman, appena scelto con la seconda chiamata al Draft, potrebbe da subito fornire minuti di qualità come centro. Secondo Nick Friedell di ESPN, Kerr non ha potuto fornire i motivi di tali assenze. L’allenatore della squadra ha voluto però far intuire la ragione dell’indisponibilità, rimandando al protocollo di privacy da adottare nel caso di positività di atleti al COVID-19:

“Spero che qualcuno di voi [i giornalisti in conferenza stampa] abbia capito cosa sia successo. Credo che lo abbiate capito.

Questa sarà l’andamento della stagione, e penso che tutti dovremo adattarci, ogni team nella lega. Guardando la situazione, credo che tutti dovremmo ritenerci fortunati di riuscire a giocare a basket. Siamo contenti di avere la possibilità di competere e giocare, e ogni difficoltà che incontreremo sarà irrilevante in confronto a ciò che sta succedendo nel mondo. Le cose importanti sono i protocolli, mantenere tutti in salute ed in sicurezza, e fare in modo che tutto rimanga così.”

L’head coach ha poi parlato della condizione dei due giocatori, anche tenendo conto dell’impossibilità di allenarsi. Partendo da Green:

“Tornerà quando sarà pronto. Non sono preoccupato di Draymond. Sa benissimo quello che facciamo, quindi non avrà problemi non appena riprenderà ad allenarsi.”

La situazione di Wiseman, appena arrivato tra i pro, si prospetta invece più intricata:

“Non è il massimo, ma è andata così. Il nostro coaching staff gli ha fatto vedere diversi filmati in questi ultimi giorni, e si sta allenando anche a casa, in attesa di poter tornare a giocare. Potrebbe andare meglio, ma nel 2020 potrebbe andare meglio a tutti.”

Un Kerr quindi tutto sommato tranquillo dei suoi, e, come è giusto che sia, molto consapevole dell’attuale situazione sanitaria.

 

 

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