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NBAReligion Talks con Carl Brave: “Amo la NBA, ecco chi è il mio idolo”

Abbiamo intervistato Carl Brave per capire il suo rapporto con la pallacanestro e il mondo NBA

La passione della musica, accostata a quella del basket. Potremmo riassumere così le ‘intenzioni di vita’ di Carl Brave, cantante romano classe 1989, il quale ha passato la prima parte della sua vita a giocare a basket, praticando lo sport dagli 11 ai 22 anni circa, prima di dedicarsi completamente alla musica.

Per chi non lo sapesse, Carl Brave ha vestito le maglie di Agricola Gloria Montecatini, Itop Palestrina, Marconi e Vigna Pia, arrivando addirittura a giocare in Serie B.

Il motivo per cui è conosciuto al grande pubblico però, è un altro. Dal 2016-2017, Carl Brave si è affacciato al grande pubblico italiano, distinguendosi per le sue canzoni dallo stile unico, con sonorità che risentono di influenze rap/trap ma che si presentano con l’etichetta del cantautorato tipico della Capitale. Dopo molti progetti con la sua Crew “126”, è diventato uno dei pilastri su cui si poggia il moderno pop italiano, supportato da varie e proprie hit come “Fotografia”, “Chapeau”, “Posso” e “Spigoli”.

Durante l’intervista da noi fatta, Brave ha parlato del suo passato da giocatore, dell’incontro fatto con il suo giocatore preferito Tracy McGrady e della sua passione per gli Houston Rockets di T-Mac e Yao Ming. Ci ha raccontato poi, di aver avuto il privilegio di giocare un torneo organizzato da Nike con giudice Kobe Bryant, e di avergli potuto stringere la mano. Per tutto il resto, non vi resta che guardare il video.

 

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