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LeBron James commenta l’approdo alle NBA Finals con i Lakers

La stella dei gialloviola ha ricordato a suo modo anche Kobe Bryant

Esattamente un decennio dopo l’ultimo approdo dei Los Angeles Lakers alle NBA Finals con Kobe Bryant come trascinatore, i gialloviola tornano a giocarsi il titolo, stavolta con LeBron James come protagonista. Una leggenda nella scia di un’altra leggenda. Dopo la vittoria in Gara 5 e la chiusura della serie contro i Denver Nuggets, LeBron ha parlato di come Kobe abbia continuato ad ispirarlo nel raggiungere i suoi obiettivi, in un anno definito una “missione” dal numero 23 dei californiani:

“Ogni volta che indossi il giallo e il viola, pensi alla sua eredità, pensi a lui, a quello che ha significato il suo nome in questa franchigia per più di 20 anni e cosa ha rappresentato sia sul parquet che fuori. Quello che ha chiesto ai suoi compagni di squadra, quello che ha chiesto a se stesso. È sempre stato esigente. Abbiamo alcune somiglianze in questo senso. Certo, il modo di giocare era diverso, ma per quanto riguarda la nostra mentalità e la nostra spinta a voler essere i migliori, e quel non voler perdere mai… cercando sempre la via per arrivare alla vittoria. È qualcosa che ti impedisce di dormire la notte.”

LeBron ha poi posto l’accento sulla mentalità di Kobe e sulla sua voglia di sacrificare parte del suo tempo libero per arrivare ad essere il migliore. Qualcosa che James sembra aver replicato a suo modo:

“A volte tu… sacrifichi molte cose. A volte sacrifichi la tua famiglia perché sei così concentrato a migliorare, a dover fare bene che metti alcune cose al secondo posto. Lo capisco. Sono uno dei pochi in grado di capire la mentalità con cui ha giocato Kobe e il viaggio che ha fatto dal liceo alla NBA. Questa sensazione è qualcosa che porto dentro di me, ogni qual volta mi metto la canotta dei Lakers prima della partita.”

Negli scorsi giorni anche Dwight Howard aveva ricordato l’ex 24 gialloviola, copiando per filo e per segno una sua dichiarazione alle domande dei giornalisti che gli avevano chiesto se, dopo il 3-1 su Denver, si sentisse più sicuro dell’approdo alle Finals, rispondendo in questo modo:

“Il lavoro non è finito”.

Una dichiarazione che era già stata fatta da Kobe durante le Finals del 2009, con i gialloviola sopra 2-0 sui Magic. Tutto nel segno del Black Mamba.

 

 

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