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NBA, Antetokounmpo: “Le camere della bolla sono un lusso rispetto alla mia infanzia”

La stella dei Bucks ha fatto un ritratto sulle sistemazioni dei giocatori, dopo qualche critica di troppo arrivata da alcuni colleghi

Negli scorsi giorni sono arrivate le prime critiche da parte diversi giocatori NBA (Rondo uno su tutti, ndr) al loro arrivo all’interno della bolla di Orlando, lamentando la sistemazione in camere più ‘umili’ rispetto a ciò che erano abituati durante le loro normali trasferte di regular season. Chi, invece, non ha particolari richieste da fare è Giannis Antetokounmpo. La stella dei Milwaukee Bucks, intervistato dai media, ha commentato le camere del resort, affermando come siano effettivamente un lusso rispetto al suo periodo in Grecia:

“Nella situazione in cui sono ora, posso solo dire che sono stato benedetto dal Signore. Non posso lamentarmi. Ovviamente c’è sempre qualcosa nella vita di cui lamentarsi, funziona così. C’è sempre qualche problema, ma cerco di non concentrarmi su quello.”

“Come ho già detto una volta, il mio appartamento in Grecia – quando ero più giovane con i miei quattro fratelli – era molto più piccolo della suite che ho qui in hotel. Quindi, sapete, sto solo cercando di godermi il momento.”

La maggior parte dei giocatori che continueranno a disputare la stagione 2019-20 hanno completato il loro periodo di quarantena e ora vivono stabilmente nel campus Disney World organizzato dalla NBA. Le franchigie sono state distribuite in tre lussuose sistemazioni del parco a tema: la Torre del Gran Destino, il Grand Floridian Resort & Spa e lo Yacht Club Resort. Tutto questo fino ad ottobre, quando i playoff NBA giungeranno al termine. Antetokounmpo ha commentato la particolare stagione in questo modo:

“Siamo di fronte ad una annata particolare. Spero che questa pandemia non si ripeta mai più e quindi di non tornare mai ad essere rinchiusi in un campus. In questo momento, dobbiamo affrontare la situazione. Solo essere in grado di essere qui, partecipare al finale di stagione, è importante per me. Personalmente voglio solo concentrarmi sul presente e provare a godermi il basket. Sono felice di essere tornato a giocare a basket, quindi non ho davvero nulla di cui lamentarmi.”

 

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